Speravamo in un grande spettacolo e di certo non siamo rimasti delusi. Il Napoli espugna il Franchi per 4-3 dopo una gara molto equilibrata e giocata a viso aperto da entrambe le parti.
Il match comincia in salita per gli azzurri, con un rigore concesso alla Fiorentina per fallo di mano di Zielinski: il tocco è evidentemente involontario, ma l’arbitro Massa dopo aver consultato il VAR decide per la massima punizione, che Pulgar trasforma in rete. Per gran parte del primo tempo i viola hanno messo in difficoltà il Napoli, ma con l’avvicinarsi dell’intervallo è arrivata la reazione partenopea che porta al ribaltamento del risultato: perfetto tiro da fuori area di Mertens per il pareggio e rigore di Insigne (per fallo dell’esordiente Castrovilli sullo stesso Mertens, che ha destato vari dubbi) per il vantaggio.
Ad inizio ripresa Milenkovic stacca di testa su calcio d’angolo e riporta la partita in parità. Il 2-2 resiste soltanto quattro minuti perché Callejon si inventa un fantastico tiro rasoterra ad incrociare e riporta il Napoli avanti nel punteggio. La successiva rete di Boateng mette di nuovo la partita in un equilibrio che dura appena due minuti, il tempo che la premiata ditta Mertens-Callejon-Insigne imbastisca l’azione che fissa il risultato sul 4-3 finale. La Fiorentina lamenta un fallo non fischiato per una trattenuta di Hysaj su Ribery, che anche fosse stato segnalato sarebbe stato al limite dell’area e non un fallo da rigore, come richiedevano i toscani.
Il Napoli in attacco ha impostato delle ottime azioni, ma il gioco in generale è migliorabile. Fabián Ruiz deve ancora interiorizzare i meccanismi e i movimenti da trequartista nel nuovo 4-2-3-1: lo spagnolo è sembrato meno a suo agio rispetto al ruolo da centrocampista della scorsa stagione. Da oliare anche i movimenti difensivi, con Koulibaly soprattutto che è sembrato leggermente fuori forma e che arrivava un attimo in ritardo sul pallone rispetto agli avversari: il senegalese si è riunito alla squadra meno di dieci giorni fa, deve tornare appieno nei meccanismi e deve rafforzare l’intesa con il nuovo compagno di reparto Manolas, dopo cinque anni trascorsi al fianco di Albiol. Il greco al contrario è sembrato più in palla, bisogna dare un po’ di tempo alla coppia per mostrare il loro potenziale difensivo.
Non è stata una partita perfetta, anche per merito di un’ottima Fiorentina. La giovane formazione viola (23 anni di media per i giocatori in campo) è entrata sul terreno di gioco senza paura e piena di entusiasmo, mettendo spesso in difficoltà gli uomini di Ancelotti.
Messe in archivio la prima giornata e la prima vittoria, parte una sette giorni di passione: penultima settimana di calciomercato, sorteggio dei gironi di Champions League giovedì e Juventus-Napoli sabato. Ne vedremo delle belle.
Salvatore Emmanuele Palumbo