I conti della Torrese, squadra di calcio di Torre del Greco militante l’anno scorso nel campionato di Promozione, venivano truccati per evadere il fisco, attraverso fatture inesistenti e spese mai avvenute. E’ l’accusa che ha portato a un sequestro patrimoniale pari alle imposte che sarebbero state evase, nei confronti della società, dei relativi rappresentanti legali e del gestore di fatto della Torrese, Simone Onofrio Magliacano, commercialista ed ex assessore, già coinvolto in una inchiesta della procura di Torre Annunziata per scambio elettorale.
I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro patrimoniale finalizzato alla confisca nei confronti dell’Associazione Sportiva. Il sequestro è stato firmato dai pm Giuseppe Borriello e Bianca Maria Colangelo e dal procuratore Pierpaolo Filippelli, a chiusura di indagini condotte dai finanzieri del Gruppo di Torre Annunziata (colonnello Agostino Tortora) e della compagnia di Castellammare di Stabia (capitano Salvatore Della Corte) e ammonta a 225mila euro, trovati sul conto corrente del politico.
In particolare, il provvedimento di sequestro in parola, emesso d’urgenza, si inquadra in un ampio contesto investigativo che ha preso le mosse dalla contestazione dell’ingente volume d’affari generato dalla “Torrese”, apparentemente anomalo per una associazione sportiva dilettantistica del suo livello.
La successiva attività ispettiva eseguita dalla Guardia di Finanza ha consentito di ricostruire un chiaro ed univoco quadro indiziario dal quale emerge il ricorso alla fatturazione di costi – riportati in dichiarazione – totalmente inesistenti e del tutto privi di riscontro documentale, al fine di abbattere la base imponibile determinatasi per lo più in conseguenza di emissione di fatture per servizi di sponsorizzazione.
In specie, l’Associazione “Torrese” si è artatamente precostituita, detenendole ai fini di prova, fatture per operazioni inesistenti per oltre 160mila euro, concernenti l’utilizzo di un campo di calcio per gli allenamenti, cene ed altri eventi conviviali di “squadra” nonché acquisti di altri prodotti e servizi in realtà mai avvenuti, riportando in dichiarazione, altresì, oltre 700mila euro di elementi negativi di reddito privi di alcuna giustificazione.
Dal contesto fraudolento ricostruito, emerge soprattutto la figura Simone Onofrio Magliacano, già recentemente sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere emessa nell’ambito di un procedimento instaurato dalla Procura di Torre Annunziata per il reato di “associazione per delinquere finalizzata al voto di scambio elettorale”, anche per l’aggravante di avere commesso i reati di frode tributaria nell’esercizio di attività di consulenza fiscale, essendo commercialista di quasi tutte le società coinvolte nel sistema fraudolento architettato.
Con la misura cautelare patrimoniale si è provveduto, quindi, a sottoporre a sequestro i proventi illeciti frutto dell’evazione fiscale perpetrata, che è rappresentato dalle imposte evase dalla medesima associazione sportiva in conseguenza dell’irregolare riduzione della base imponibile (più nel dettaglio, oltre 35mila euro di IVA evasa e quasi 190mila euro di imposta sui redditi sottratta indebitamente a tassazione).