La vertenza CMO a Torre Annunziata, che vede impegnati in un braccio di ferro burocratico azienda, lavoratori e istituzioni, oggi ci propone l’ennesimo intervento del Difensore Civico regionale teso a dipanare la matassa amministrativa che blocca l’avvio delle attività del centro polispecialistico e di conseguenza il ritorno sul posto di lavoro di 69 persone.
La nota del difensore civico recapitata sia al Comune oplontino che all”Asl Napoli 3 Sud, chiarisce alcuni punti sulle responsabilità e le competenze degli enti sopra citati e le azioni da mettere in campo per concludere
il procedimento amministrativo. Nella missiva si evidenzia che nel merito del rimpallo burocratico tra Comune ed Asl “l’autorizzazione al trasferimento del Cmo in nuova struttura è relativa all’azienda e solo all’azienda; altra cosa è l’autorizzazione all’esercizio per cui l’azienda può tenere in sede sia apparecchiature autorizzate che autorizzande, con le opportune cautele disposte, ma deve ottenere l’autorizzazione all’esercizio per utilizzare queste ultime; va, se del caso, dal Comune corretto, previo puntuale accertamento, ogni eventuale errore materiale”.
E’ su tali premesse, e rilevando che occorre ancora concludere il procedimento di autorizzazione all’esercizio con provvedimento esplicito e motivato, che il Difensore Civico regionale Giuseppe Fortunato invita “l’Asl Na3 Sud a completare la propria istruttoria nel termine di ulteriori 10 giorni dovendo solo completare la verifica del rispetto dei requisiti strutturali, tecnologici, impiantistici ed organizzativi dell’attività già trasferita, evidenziando, se del caso, eventuali impedimenti ostativi; la Città di Torre Annunziata a concludere il procedimento con comunicato provvedimento espresso e motivato entro ulteriori 20 giorni, con espressa avvertenza che, in mancanza,sarà nominato apposito Commissario ad acta per emanare il provvedimento conclusivo”.
E.I.