Nel 1980, il rifiorire del Teatro a Napoli coincise con la riedificazione del Teatro Nuovo a Via Montecalvario (al centro dei Quartieri Spagnoli), distrutto da un incendio nel 1935; ricostruita, la sala fu destinata a spettacoli di autori celebri, come Petito o Petrolini ed altri, insieme ad attori di prestigio.
Poi i cartelloni si riempivano di titoli di successo come, tanto per nominarne alcuni, Week di Annibale Ruccello, o testi ispirati ai classici greci come “Il lungo addio” da “Fiilottete” di Socrate, per la regia di Renato Carpentieri.
Inoltre anche la drammaturgia degli anni ’80 ha interessato il pubblico: “II mio amico Hitler”, “Le Serve di Genet”, “Le lezioni” di Ionesco.
Nel dopoguerra, Nino Taranto fu padrone della scena del “Nuovo”, mentre Eduardo presentò la prima di “Filumena Marturano”.
In seguito si incrementò il numero delle sale, nacquero il Politeama, il Diana, e il Teatro S. Ferdinando. Il “Nuovo” ha vissuto insieme agli altri, ospitando grandi spettacoli come il musical “Word” con Massimo Ranieri per cui occorrevano palcoscenici di grande spazio ed attrezzature sofisticate. Fino ad arrivare ai giorni nostri con altri spettacoli di successo.
Bisogna elogiare tutti gli attori ed impresari che hanno considerato il “Nuovo” come sala della ripresa del Teatro a Napoli.
Federico Orsini