Alla vigilia sembrava una partita che poteva nascondere qualche insidia, soprattutto perché arrivava pochi giorni dopo l’impresa con il Liverpool e per l’ampio turnover deciso da Ancelotti, ma il Napoli ha fatto il suo dovere e esce vittorioso dal Via del Mare di Lecce con un netto 4-1 e tiene la scia dell’Inter e della Juventus (prima e seconda in classifica, dopo i successi negli anticipi di ieri contro Milan e Verona).
Il tecnico azzurro sorprende tutti schierando la coppia d’attacco ‘pensante’, con Milik e Llorente insieme dal primo minuto e Mertens in panchina, e con Zielinski, Fabian Ruiz e Elmas tutti e tre titolari a centrocampo. Il Napoli è padrone del campo sin dal fischio d’inizio, senza però essere realmente pericoloso, anzi il Lecce si fa vedere in un paio di occasioni relativamente pericolose. Serve una palla sporca per passare in vantaggio: tiro di Milik respinto dalla difesa leccese con Llorente che raccoglie e segna in tap-in. Il raddoppio arriva già nel primo tempo con il rigore trasformato da Insigne (al secondo tentativo, visto il primo parato da Gabriel, ma invalidato dalla posizione irregolare dei piedi del portiere giallorosso).
Nella ripresa arriva il terzo gol con la grande conclusione di Fabian Ruiz dal limite dell’area. Una leggerezza di Ospina, uscito in maniera sconsiderata sui piedi dell’avversario, regala il penalty al Lecce, trasformato da Mancosu. Risultato fissato sul 4-1 da un’altra realizzazione di Llorente in appoggio sotto porta.
Il turnover ha condizionato la gara degli azzurri, con la presenza del doppio centravanti che ha portato il gioco più sulle fasce con i terzini a tentare i cross per la testa di Llorente e Milik. Uno stile di gioco inedito per il Napoli, sembrato non completamente a proprio agio inizialmente ma che è riuscito a prendere le misure con il passare dei minuti.
Un tranquillo pomeriggio della difesa, con Koulibaly chiamato a dirigere la retroguardia in una gara abbastanza semplice contro un attacco non irresistibile. Unica nota negativa l’irruenza di Malcuit, che esonerato dalla copertura cercava spesso l’incursione offensiva, senza mai però essere incisivo. Da rivedere il centrocampo con tre giocatori abituati a giocare più o meno tutti nella stessa zolla, che si sono un po’ pestati i piedi inizialmente (si è notato infatti un possesso palla incerto nella prima mezz’ora di gioco). Buona la partita di Milik, alla prima presenza dopo l’infortunio e a cui è stato chiesto di svariare sul fronte d’attacco più del solito, data la presenza di una prima punta di peso al suo fianco. Ottimo Llorente: il suo compito è quello di fare da boa, far salire la squadra e trasformare in rete le poche palle che gli arrivano, ed è riuscito perfettamente a farlo (tre reti e un assist in tre partite fanno capire che il suo ingaggio è stata un’ottima mossa).
Ora non c’è tempo per godersi la vittoria, poiché mercoledì si ritorna in campo per il turno infrasettimanale e al San Paolo arriverà un Cagliari in ottima forma.
Salvatore Emmanuele Palumbo