Nugae Pompeianae, che poi vuol dire “inezie pompeiane”, che Angeladrea Casale, ispettore onorario del Parco archeologico di Pompei, ha pubblicato per i tipi della Youcanprint, è la ristampa anastatica di quattro articoli “lunghi” apparsi agli inizi degli anni ’90 del secolo passato sul il Gazzettino. Un periodico, quest’ultimo, èdito a cura dell’allora Soprintendenza archeologica di Pompei, che tuttavia ebbe, purtroppo, vita assai breve, essendosene pubblicati solo sette numeri.
Il volumetto che è ricco di foto a colori in cui sono riportate tante delle pitture che, frutto del lavoro di due maestri della decorazione pompeiana: Geremia Di Scanno e Nicola Ascione, impreziosiscono Villa De Prisco, a Boscoreale, è arricchito dalla bella e puntuale prefazione di Laurentino Garcia y Garcia, egregio studioso di Pompei e delle cose archeologiche dell’area vesuviana.
La postfazione: Don Niculino Ascione maestro vesuviano del colore, di Carlo Avvisati, scrittore e giornalista, poi, apre una significativa finestra sulla vita artistica di Nicola Ascione, pittore nativo di Torre del Greco, cresciuto alla scuola di grandi firme della pittura napoletana come Palizzi e Morelli, di cui era nota la maestria nell’uso sapiente del colore. Tanto che persino i mellonari, ovvero i venditori di angurie, per magnificare il proprio prodotto davano la voce dicendo “nce vo’ ‘o penniello ‘e Niculino Asione pe ngarra’ a tenta ‘e stu mellone” ovvero: “serve il pennello di Nicolino Ascione per indovinare esattamente il colore rosso di questo cocomero”.
Il saggio sarà presentato a breve sia a Boscoreale sia a Boscotrecase per ricordare tanto Carlo Giordano e la sua figura di studioso e archeologo quanto quella di Ennio Gallo, architetto attento al recupero del suo territorio.
Childegordon