Dovevano arrivare tre punti per non perdere ulteriore terreno da Inter e Juventus (entrambe vittoriose negli anticipi di ieri) e tre punti sono arrivati, ma con più sofferenza del previsto. Contro il Brescia finisce 2-1 e il Napoli resta a -6 dai nerazzurri e -4 dai bianconeri (e -1 dall’Atalanta, anch’essa con una vittoria in questo turno e ancora davanti agli azzurri).
Ancelotti non rinuncia al centravanti, utilizzando Llorente al fianco di Mertens, e schierando Allan, Fabian e Zielinski contemporaneamente a centrocampo, con il polacco esterno in fase di possesso ma accentrato quando il pallone era del Brescia. Ottimo avvio di gara, con ritmo alto, buona circolazione di palla e rete di Mertens dopo una grande azione (cambio di gioco millimetrico di Fabian Ruiz per Callejon, che in scivolata serve il belga): l’attaccante arriva a una sola rete dall’eguagliare Maradona e raggiungere il secondo posto dei goleador della storia del Napoli. Il leitmotiv della prima frazione è stato cercare il colpo di testa di Llorente, con Callejon e Ghoulam che hanno prodotto diversi cross a favore dello spagnolo, che però non hanno portato al gol.
Chi invece è riuscito a segnare il suo nome sul tabellino è Manolas: dopo un gol giustamente annullato per fallo di mano, il centrale greco porta i partenopei in doppio vantaggio nel recupero del primo tempo.
Nella ripresa inizia un’altra partita. Il Napoli cala fisicamente e mentalmente e il Brescia cresce. Le rondinelle arrivano a segnare con Tonali, ma la rete viene annullato per un fallo precedente. Il 2-1 però arriva lo stesso con Balotelli che stacca di testa tra Ghoulam e Maksimovic e batte un incerto Ospina. Da lì in poi si cerca di mantenere il risultato e tentare di colpire in contropiede, ma senza precisione (errori di Mertens, Zielinski e Elmas).
Quindi all’aspetto positivo del bel primo tempo, segno di voler reagire dopo la sconfitta di quattro giorni fa, si contrappone il brutto secondo tempo, con il calo fisico e il pensiero del risultato già acquisito. Un campanello d’allarme per Ancelotti, su cui il tecnico lavorerà sicuramente nei prossimi giorni. Promosso a pieni voti Fabian Ruiz, vero geometra del centrocampo azzurro: non si può più prescindere dalla sua presenza in campo, un ragazzo che sta diventando un giocatore di altissimo livello. Eccellenti anche le prove di Mertens e Callejon, trascinatori per i compagni e per i tifosi, senza mai risparmiarsi nell’arco di tutti i novanta minuti.
Nota dolente per i problemi fisici dei centrali difensivi. Sono dovuti uscire anzitempo sia Manolas che Maksimovic, con l’ingresso in campo di Luperto e Hysaj e l’adattamento di Di Lorenzo in mezzo. Per la sfida al Genk di Champions ci sarà senz’altro Koulibaly (assente per squalifica in campionato), ma sono da valutare le condizioni del greco e del serbo. Incognita anche per il prossimo turno di campionato a Torino, che vedrà il senegalese scontare la seconda e ultima giornata di squalifica.
Salvatore Emmanuele Palumbo