“Fincantieri affidi una precisa missione produttiva al sito di Castellammare che consenta di garantire i livelli occupazionali, sia dell’azienda che dell’indotto”.
Lo chiede Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali, che ha depositato alla Camera una interrogazione al Governo sul caso della nave Trieste ritirata dal sito stabiese.
“È un vero e proprio strappo – dice il parlamentare – quello che si è consumato nel riparto del carico di lavoro di Fincantieri, che porterà al ritiro anzitempo della nave Trieste da Castellammare. Faccio
mie le preoccupazioni dei sindacati circa le ricadute in termini occupazionali che questa decisione sortirà per alcune centinaia di lavoratori dell’indotto. Limitare il cantiere stabiese al piccolo e medio naviglio significherebbe infliggere un’ingiusta mortificazione alla secolare vocazione navale del cantiere che ha dato i natali all’Amerigo Vespucci”.
“Occorre mettere in campo – conclude l’on. Conte, che ha scritto anche una lettera al sindaco di Castellammare, Cimmino – una strategia bipartisan per assicurare alla città lo sviluppo del Cantiere. È il momento per concretizzare una proficua sinergia istituzionale che chiuda la fase delle incertezze e apra a quella della collaborazione e della concertazione. Con queste convinzioni lavorerò, nell’ambito delle mie competenze, affinché Governo, Regione, Fincantieri, Autorità Portuale, Sindacati e Comune attivino un tavolo di lavoro”.
Sulla stessa linea Tonino Scala, consigliere comunale di Liberi e Uguali. “È giunto il momento di fare sul serio su Fincantieri. Di annunci, di promesse, la città ne ha avuti già troppi. Al Comune come in parlamento, – continua il consigliere- Leu proverà, come ha sempre fatto, a fare la sua parte. Il cantiere, come ripetiamo da sempre, ha bisogno di una mission che garantisca un futuro stabile all’ indotto e ai suoi lavoratori”.