Si è tenuta ieri presso lo stabilimento Whirlpool di via Argine a Napoli l’assemblea dei delegati confederali di Cgil, Cisl e Uil. L’iniziativa, utile per mettere a punto tutte le iniziative di lotta nella difficile vertenza che vede impegnati 420 operai dell’azienda napoletana nei confronti del management della multinazionale americana deciso a vendere il sito incurante del destino dei lavoratori, si è conclusa con un corteo per le strade intorno alla fabbrica che chiamava alla solidarietà ed annunciava la manifestazione del 4 ottobre a Roma.
L’assemblea, che ha visto la presenza anche di delegazioni di altre aziende campane che stanno vivendo momenti di crisi – American Laundry, Almaviva, Fca, Hitachi -, ha dato pieno mandato alla segreteria confederale metropolitana affinchè siano messe in campo tutte le iniziative ritenute necessarie al prosieguo della trattativa con la Whirlpool e che mirino innanzitutto a preservare i posti di lavoro a rischio. In più, le organizzazioni sindacali hanno raccolto il favore degli operai per costruire da qui a breve una piattaforma unitaria per lo sviluppo dell’area metropolitana di Napoli.
“Questa vertenza ha assunto un valore generale – hanno detto i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Napoli – la Whirlpool è infatti solo l’ultima di una serie di vicende il cui esito è stato la riduzione negli ultimi anni di oltre il 40 per cento della capacità produttiva industriale del territorio partenopeo. I sindacati confederali hanno sempre sostenuto che senza industria non può esserci futuro per Napoli e per il Mezzogiorno, che non può essere solo una “colonia” per le multinazionali”.