Il Savoia riprende la marcia… ma che fatica con il Roccella
Ernesto Limito
Viene all’improvviso, quando meno te l’aspetti, quando già ognuno cerca il colpevole di questa partita, a lunghi tratti soporifera. In campo un modestissimo Roccella, un mix di giovani, nel quale mister Galati sostituisce il giovane Leveque che fino a quel momento era stato senza dubbio il migliore dei suoi (e non lo vanto perchè è torrese). Insomma una partita strana.
S’infortuna Romano ed entra il neo acquisto Angelo Scalzone, arrivato il giorno prima a Torre Annunziata, man mano si inserisce nel gioco fino al momento in cui raccoglie un passaggio filtrante al limite dell’area, un doppio passo manda in tilt il suo francobollatore e parte un tiro sul quale nulla può il portiere ospite.
Esultanza di Angelo, getta la maglia e corre verso la tribuna, guarda in cielo, vede suo padre gioire da lassù e piange di gioia sotto l’abbraccio dei compagni.
Un lampo bellissimo, ma poi si rientra nel gioco curioso, pochi minuti al termine, il Roccella pareggia e no! Ma cosa sta succedendo? Chi s’arrabbia, chi cerca colpevoli, chi rimane inebetito… con questi giocatori? No non è possibile, ma ecco che San Federico Cerone, cui prossimamente proporranno la causa di beatificazione in vita, trova un pezzo come a voler dire, sto qui, ma il mio posto non è qui. Tutto passa, il Savoia è fortissimo, si finisce col bianchi olè ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Domenica prossima si va a Licata, finalmente una partita difficile, dopo aver lasciato qualche punto con squadre non di vertice, vuoi vedere che… statti zitto e facce sta’ quieti.