Un nuovo esperimento irrompe sulla scena musicale vesuviana. ‘Parrelle‘, questo il nome d’arte scelto dall’autore, il 24enne Pierluigi Russo, per non disperdere e tener presente l’origine geografica da cui proviene, le radici che lo nutrono e mai saranno recise.
Qual’è il tuo background artistico?
Le mie prime esperienze con la musica sono fatte da suonate per locali della zona. Poi gradualmente passando per qualche partecipazione a festival. Questo però è il mio primo lavoro, il mio primo singolo lanciato sulle piattaforme di streaming digitale”.
Questo singolo è sostenuto da un’etichetta?
“Si, la ‘Parrelle Records?’! Scherzo, ovviamente. In realtà non ho un’etichetta, una discografica insomma. Questo brano l’ho autoprodotto: mi sono lanciato dal trampolino di 10 metri da solo, perché volevo farlo, perché sapevo che tutto questo mi avrebbe reso felice. Mi auguro che in un futuro possa iniziare a collaborare con un’etichetta, magari una Major del panorama italiano. È credere nei sogni che ci fa sentire vivi, che ci fa pulsare un botto di cose dentro”.
“A me non piace definirlo, catalogarlo, chiuderlo in una definizione di poche parole. Sono cresciuto tra l’enigmatico principe De Gregori e
l’audacia di Pino, il nostro Pino Daniele, passando per l’indie- pop moderno. Posso dire che in questo brano c’è tutto quello che sono, il mio modo di scrivere, di fare musica, di essere un cantautore, come piace a me”.
Quali sono i progetti futuri di Parrelle?
“In un periodo in cui la lotta allo spoiler è cosa nota, posso però anticiparvi in maniera del tutto esclusiva, che sto lavorando al mio secondo singolo, che avrà vita propria e voce in questo autunno”.
E.I.