L’attività investigativa, svolta da marzo a novembre dello scorso anno, è stata condotta dai carabinieri della Stazione di Grumo Nevano, che nel corso di un controllo nel comune di Casandrino, constatavano, all’interno di un capannone in disuso, la presenza sospetta di alcuni pezzi di autovetture.
Le carcasse delle auto, ormai cannibalizzate, venivano successivamente smaltite presso un’ autodemolizione compiacente.
Durante le esecuzione del provvedimento sono state, inoltre, poste sotto sequestro cinque officine a disposizione del sodalizio criminale.
Nel corso dell’attività di indagine, sono state deferite altre persone, alcune ritenute occasionali acquirenti di pezzi di ricambio provenienti dalle auto smontate, altre per lo stoccaggio illecito di rifiuti e altre ancora per la simulazione di furto del proprio veicolo che, invece, avevano ceduto volontariamente.
Nel periodo di riferimento, l’organizzazione è riuscita a riciclare circa cento autovetture per un giro di affari stimato in quasi 2 milioni di euro.