Il Gazzettino vesuviano | IGV

Bitcoin, la criptovaluta: “bene rifugio” ma anche strumento e mezzo di pagamento digitale

Febbre da Bitcoin? La criptovaluta numero 1 del mondo, creata nel 2009 dallo pseudonimo Satoshi Nakamoto, spopola non solo come asset o “bene rifugio” su cui puntare ed investire, ma come importante strumento e mezzo di pagamento digitale per concludere le transazioni commerciali online.

Concepito come “asset di nicchia” dal suo battesimo sul mercato ad oggi, il Bitcoin ha conosciuto un vero successo senza precedenti sia a livello di quotazione (nonostante le fluttuazioni ed il rally dal 2009 agli inizi 2018) che a livello di successo mediatico e di attrazione dei capitali da parte dei trader.

Cresce di anno in anno la quota degli esercenti commerciali italiani che accettano Bitcoin come mezzo di pagamento digitale: ristoranti, B&B, alberghi, palestre, agenzie turistiche, negozi di informatica, studi professionali, imprenditori e lavoratori autonomi sono sempre più propensi ad accettare come valuta paritaria decentralizzata i BTC.

C’è da chiedersi se sia solo una “moda passeggera” o sia il futuro Fintech? Quali sono i veri motivi che stimolando gli imprenditori ed esercenti commerciali ad accettare la criptovaluta Bitcoin per concludere una transazione? Quali i vantaggi e i possibili rischi? Sono tutte valide domande che necessitano di una risposta data la crescente importanza che il mercato delle criptovalute sta assumendo, tant’è vero che molti autorevoli esperti e studiosi di finanza hanno sollevato la tesi di un possibile rischio che la “Bolla speculativa” possa scoppiare da un momento all’altro.

Bitcoin e imprenditori commerciali: caratteristiche peculiari della criptovaluta

Prima di indagare quali sono i possibili vantaggi e svantaggi derivanti dall’accettazione dei BTC come valuta digitale da parte degli esercenti commerciali, è davvero interessante e prioritario capire quali sono le caratteristiche distintive e peculiari che connotano ogni criptovaluta.

Era l’anno 2010 e Bitcoin compiva il primo anno di vita e, dal suo lancio sul mercato, nessuno poteva prevedere che la neonata criptovaluta sarebbe diventata “oro zecchino” e strumento di pagamento digitale preferito da vari imprenditori commerciali.

Di certo otto anni fa non molti avrebbero scommesso sul successo dei Bitcoin come cryptovaluta e asset digitale a livello internazionale: allora la quotazione valore era nettamente inferiore al record che avrebbe raggiunto nel mese di dicembre 2017.

Ma quali sono le caratteristiche peculiari che sono alla base del successo dei BTC? A differenza delle valute legali, il Bitcoin non ha un ente centrale di riferimento e, grazie ad un network distribuito tra diversi nodi (computer di utenti), tiene traccia delle transazioni che vengono concluse online.

Bitcoin utilizza il sistema crittografico e ciò assicura l’anonimato delle transazioni: ogni consumatore che voglia utilizzare i BTC deve aprire un conto installando un client (che include il “Borsellino” digitale) su computer o su smartphone oppure mediante attivazione su un servizio web che ospita tutti i dati ed i fondi monetari depositati in cloud.

Basta cercare su internet per trovare varie interessanti alternative per iniziare ad utilizzare un conto BTC per fare acquisti su siti online o negozi fisici che accettano la criptovaluta.

La transazione avviene su Internet ed equivale a uno scambio degli indirizzi Bitcoin: gli esercenti commerciali adottano questo sistema di moneta indipendente e digitale utilizzando i codici QR Code che il cliente può scansionare con il cellulare e pagare.

Vantaggi BTC per gli esercenti commerciali: quali sono?

Gli imprenditori commerciali utilizzano questa valuta digitale paritaria essenzialmente per due motivi:

Quali sono i rischi per un imprenditore commerciale?

Nonostante gli innumerevoli vantaggi, si devono considerare anche i rischi: l’estrema volatilità della quotazione ed una certa insicurezza nel quadro legislativo.

Il primo principale rischio è l’alta volatilità del Bitcoin si è dimezzato: “Convertire grandi cifre di Bitcoin ha rischi di per sé, comunque.

Inoltre, un problema da non sottovalutare è il rischio che le Authorities mettano “fuorilegge” il Bitcoin: in Paesi come la Russia e la Cina avversano il business delle criptomonete.

Solo con la fisiologica maturità e sviluppo del Bitcoin si affermeranno intermediari di pagamento e supervisori che accertino l’affidabilità degli Exchange: ciò per fare sì che le criptovalute possano essere sempre più ambiti dagli imprenditori commerciali come mezzi di pagamento digitale alternativi alla valuta legale.



Exit mobile version