Mi è capitato stamattina di portare d’urgenza mia moglie in ospedale, per una colica addominale, ivi giunti, mia figlia s’è recata al triage, mentre noi entravamo nell’anitisala del pronto soccorso. Non posso dire che tutto fosse perfetto e funzionante, ma di sicuro quei “pochi” che vi lavorano, si fanno in quattro ed a volte anche in otto per supplire alle assenze dell’organico.
Nella confusione tipica della nostra gente, che vuole tutto e subito, gli infermieri ed i medici devono fare il loro lavoro con professionalità, facendo buon viso a cattivo gioco. Di certo non è piacevole un lavoro del genere ma ancora più certo è il fatto che affrontano ogni paziente con scrupolo e coscienza.
All’improvviso una persona anziana colta da malore, è andata in arresto cardiaco… l’allarme fatto scattare da un medico ha scatenato l’attivismo di tutti, salvando quell’uomo.
Quanti miracoli si fanno senza mezzi, senza organizzazione centrale, che senz’altro dovrebbe provvedere a rinforzare l’organico del primo soccorso, ma finchè dura la cosciente professionalità ed umanità dei presenti in servizio, possiamo stare tranquilli. Non vorrei però trovarmi nei panni di uno di quelli quando torna a casa…
Grazie a tutti ed a tutte, ed in particolare al dottor Ettore Lamart, del quale c’è da meravigliarsi del suo stile e della sua cortesia… nonostante tutto.
Ernesto Limito