“Ne possiamo elencare fin troppi di fallimenti – aggiunge Tammaro – come l’aumento della Tari, della refezione scolastica, la sospensione del trasporto scolastico, la chiusura della biblioteca comunale, la privatizzazione di tutte le strutture sportive del territorio gestite da società amiche e supporter degli amministratori”.
Tra le cose più eclatanti che oggi concretizzano questa fuga a metà del primo cittadino, continua Tammaro: “Quanto si evince dalla relazione tecnica del Collegio dei revisori dei conti comunali che hanno riscontrato da parte dell’amministrazione la mancata riscossione di 1.400.000 euro di canoni edilizia residenziale popolare e il mancato controllo della rateizzazione del 2012 per 140 richiedenti e dal 2013 al 2019 le morosità aumentano addirittura a 277”.
Nella relazione dei revisori si legge “Non è tollerabile, in uno stato di diritto, che alcuni cittadini soltanto corrispondano quanto dovuto ad un ente pubblico, mentre altri, nelle stesse condizioni, si sottraggano a tale adempimento, in maniera eclatante, senza che l’amministrazione assuma in proposito alcuna iniziativa a tutela delle proprie finanze… ” e poi “…gravi irregolarità previste dall’art. 239, comma 1, lettera e) del TUEL”
Nel frattempo il sindaco dimissionario non ha ancora fatto sapere quando intende chiarire attraverso l’annunciata e non ancora programmata conferenza stampa. “Forse – conclude Tammaro – sta solo sfruttando i 20 giorni per ritirarli per conteggiare quanti siano con lui e quanti contro. Fiengo aspira ad una candidatura regionale, ma forse deve fare i conti con il Pd”.
Ivan di Napoli