La scena politica torna nuovamente sotto la lente d’ingrandimento a San Giorgio a Cremano: a sei mesi dalle elezioni comunali di maggio, lo staff del sindaco Zinno si arricchisce di due nuovi elementi part time, Fortuna Del Grosso e Antonella Della Sala. La prima, 63 anni, vanta pregresse esperienze in ambito amministrativo ed è la moglie di Franco Barone, già assessore in quota Pd nel primo esecutivo del compianto ex sindaco Mimmo Giorgiano. La seconda, 50 anni, ha lavorato nell’ultimo anno come cassiera in un noto bar del centro. Voci di corridoio raccontano inoltre di una sua precedente mansione da collaboratrice presso lo studio privato di uno degli attuali consiglieri, dettaglio tuttavia non confermato dagli incartamenti ufficiali presentati in municipio.
Con le ultime due designazioni salgono così a cinque le unità che compongono la squadra alle dirette dipendenze del sindaco almeno fino al voto di maggio, tutte selezionate su indacabile giudizio dello stesso Zinno. Proprio quest’elemento è stato tuttavia letto con malizia dalle forze di opposizione, le quali hanno proabbilmente letto un movente politico alla base della decisione: «Mentre la gente non arriva a fine mese, il sindaco che fa? Nomina altri due ‘aiutanti’ nella sua segreteria. A pochi mesi dalle elezioni. Dovrà immediatamente rispondere in Assise di questo provvedimento e della sua inopportunità – ha fatto sapere il consigliere Luca Mignano -. Chiederò subito un monotematico sull’argomento».
«Zinno organizza un corso per preparare 300 ragazzi sangiorgesi al concorsone regionale e assume invece due persone senza laurea, senza titoli, per chiamata diretta, a sei mesi dalle elezioni. Consente ad una società di non pagare 100 dipendenti per dodici mesi e assume a
suo esclusivo piacimento due donne che non hanno un solo giorno di esperienza in un Ente locale, senza alcuna procedura pubblica, senza selezione, senza concorso – è invece il commento di Gaetano Arpaia -. Per governare una città occorrono competenza e trasparenza, valori completamente assenti nella quotidianità di questa amministrazione».
Non ha tardato ad arrivare nemmeno la replica dello stesso Giorgio Zinno: «L’allargamento del mio staff era stato deliberato dalla giunta già a febbraio, parlare oggi significa avere da ridire solo sulle persone, e questo mi spiace – ha premesso il primo cittadino -. Al posto di un’unità a tempo pieno ne ho scelte due part time (per la medesima cifra di circa 15mila euro, ndr), anche per seguire più da vicino la sede di Villa Bruno. Non occorrono lauree o competenze specifiche per queste mansioni, sono profili che devono solo godere della piena fiducia del sindaco». Accuse dunque rispedite al mittente, in attesa della prossima rovente seduta di Consiglio.