Era l’occasione perfetta per rimettersi prepotentemente nella corsa scudetto, accorciando le distanze da Juventus e Inter, entrambe fermate sul pari ieri. E invece, come spesso capita, il Napoli stecca in queste gare: in casa della Spal non si va oltre l’1-1. I punti dalla capolista restano sei, quelli dall’Inter cinque e gli azzurri vengono distanziati anche dall’Atalanta, che si porta tre lunghezze davanti.
Ancelotti schiera Ospina in porta e sceglie nuovamente Di Lorenzo come terzino sinistro, lasciando ancora Ghoulam in panchina. La vera sorpresa però è l’inserimento di Elmas al posto di Callejon a centrocampo insieme a Allan e Zielinski, preferito a Fabian Ruiz. In avanti la coppia Milik-Mertens.
La partita comincia nei migliori dei modi con la terza rete di Milik nelle ultime due gare: ottimo il tiro rasoterra da fuori area che vale l’1-0. Le disattenzioni difensive portano però la Spal all’immediato pareggio con Kurtic. I ferraresi giocano un match molto intenso, concedendo pochi spazi alle folate offensive partenopee. In una delle poche chance, Mertens guadagna un rigore per fallo di mano di Vicari, ma l’arbitro consultando il VAR decide di tornare sui suoi passi annullando il penalty.
Nel secondo tempo ci vuole un grandissimo intervento di Ospina a negare la rete allo stesso Vicari. Con il passare dei minuti i tempi sembrano maturi per un nuovo vantaggio azzurro. Fabian Ruiz coglie il palo con uno splendido tiro mancino a rientrare, a portiere battuto. Poi Berisha risponde presente su una conclusione di Milik, ma sul finire dell’incontro esce con leggerezza sullo stesso attaccante polacco che riesce a effettuare il cross per la testa di Llorente: lo spagnolo tuttavia salta fuori tempo e colpisce altissimo con la porta quasi completamente sguarnita.
Come sta capitando fin troppo di frequente, non è stato un bel Napoli. Il fraseggio è parso lungo e macchinoso, senza idee ben precise su come far male all’avversario. Da promuovere senza dubbio la prestazione di Milik, il quale oltre al gol realizzato è stato il più pericoloso dei suoi e si è messo completamente al servizio della squadra, arretrando molto per far partire l’azione da centrocampo. Mertens e Insigne invece si sono visti a sprazzi (buone le manovre quando si accendevano, ma è capitato poco nell’arco dei novanta minuti). Zielinski invece ha dimostrato una volta di più di non sentire suo il ruolo di regista; quando infatti nella ripresa è entrato in campo Fabian al posto di Elmas, si è notata la differenza nelle geometrie tra lo spagnolo e il polacco, che tornato al ruolo di mezzala ha giocato meglio che nel primo tempo. Voto sicuramente alto per Ospina: incolpevole sulla marcatura avversaria, con la straordinaria parata di puro istinto sul colpo di testa di Vicari si è meritato tutti gli elogi possibili. Non è certo una novità che la batteria di portieri del Napoli sia di alto livello.
Ora bisogna mettere la delusione del pareggio alle spalle e guardare a mercoledì. È in programma il turno infrasettimanale e gli azzurri ospiteranno una Atalanta in formissima.
Salvatore Emmanuele Palumbo