Il Gazzettino vesuviano | IGV

Una panchina, l’art. 21, la libertà di stampa…in ricordo di Giancarlo Siani

I consiglieri comunali Tonino Scala e Pierpaolo Telese rispettivamente di Castellammare di Stabia e di Torre Annunziata hanno presentato questa mattina un atto di indirizzo nei due comuni vesuviani recependo di fatto l’appello lanciato dai giornalisti Sandro Ruotolo e Paolo Borrometi a tutela dell’art. 21 della Costituzione.




Un appello che nasce da una esigenza che ha già visto il sindaco di Ronchi dei Legionari in provincia di Gorizia, concedere la cittadinanza onoraria a Matthew Caruana Galizia, primogenito di Daphne Caruana Galizia, la giornalista maltese uccisa con un’autobomba il 16 ottobre 2017, sottolineando, sulla scorta della frase di Jacques Prevert “quando la verità non è libera, la verità non è vera”, l’importanza del sostegno della sua comunità a tutte le giornaliste e i giornalisti che fanno semplicemente il proprio dovere: informare. Il primo cittadino di Ronchi dei Legionari lo ha fatto con una scelta simbolica, ovvero realizzando “una panchina della libertà di stampa” posizionata nella piazza principale del paese. L’articolo 21 della Costituzione italiana, hanno ribadito con l’atto che sarà discusso e, si spera, votato in una prossima dei consigli comunali interessati, è un bene prezioso perché riguarda la libertà dei cittadini del nostro Paese.




Un giornalismo libero e indipendente fa bene alla nostra democrazia. L’atto in questione impegna i rispettivi sindaci e le giunte a indire un bando di idee per le scuole cittadine per la realizzazione di “una panchina della libertà di stampa”, risistemando anche una già esistente, in un luogo centrale della città. Un modo per adottare e far comprendere ai nostri ragazzi l’articolo 21 della Costituzione ricordando, di riflesso, tutte le giornaliste e i giornalisti che fanno semplicemente il proprio dovere: informare. Un gesto semplice e un segno chiaro e visibile sul territorio in favore della libertà di stampa. L’iniziativa, tra l’altro, si inserisce nella polemica suscitata dalle pesanti parole pronunciate, dopo la processione della Madonna della Neve, dal parroco-rettore della Basilica oplontina contro il quotidiano Metropolis, reo di aver denunciato le “dubbie” soste del corteo religioso, lo scorso 22 ottobre.



Exit mobile version