Oggi allo stadio Olimpico non si è visto il Napoli che ha messo sotto l’Atalanta tre giorni fa. Anzi si è vista una squadra disunita, incostante e distratta. Non possono bastare venti minuti ad alto ritmo e con buona mole di gioco, quando per il resto della partita si cede il fianco all’avversario, seppure un avversario di tutto rispetto, e soprattutto se in quei venti minuti crei tanto ma non riesci a concretizzare. Dal Napoli ci si aspetta un altro tipo di partita.
Con questo insuccesso il Napoli rimane inchiodato al sesto posto in classifica, con la possibilità concreta di perdere ulteriori posizioni in queste giornata. Inevitabilmente, nonostante siano soltanto undici i turni giocati, le ambizioni azzurre vengono ridimensionate: il quarto posto utile per la qualificazione in Champions ora è meno scontato di quanto si immaginava e diventa, almeno per ora, l’obiettivo primario per il campionato.
Una sconfitta che parte dalla brutta prova del centrocampo: Zielinski continua nel suo rendimento altalenante, per il quale alterna prestazioni buona da altre scialbe, oggi è stata la volta dello scialbo; sottotono anche Fabian Ruiz, incapace di anticipare la giocata e far partire le sortite offensive dei suoi. Si sente la mancanza di un filtro come Allan e la rosa del Napoli non possiede un altro giocatore con le sue caratteristiche. Negativa anche la prova della difesa, in particolar modo di Mario Rui e Koulibaly. Il portoghese, rientrato dopo un mese di stop, è parso spaesato e in ritardo ed ha anche causato il rigore del secondo gol romanista. Il senegalese sta attraversando forse il peggior momento della carriera azzurra da quattro anni a questa parte: non garantisce più quella sicurezza che sembrava dare nelle scorse stagioni, segno che forse la partenza di Albiol sia stata più grave di quanto inizialmente preventivato.
Nonostante tutto, da promuovere il match di Meret e Milik. Il portiere dimostra di essersi gettato alle spalle l’errore dell’infrasettimanale compiendo una fenomenale parata sul rigore di Kolarov nel primo tempo e mettendo a referto un altro paio di interventi degni di nota. L’attaccante dimostra di essere uno di quei giocatori dei quali non si può fare a meno. Risulta il più pericoloso dei partenopei, sigla il quinto gol nelle ultime quattro giornate (cinque delle sei reti segnate in queste gare portano la sua firma) e stava quasi per riuscire a pareggiare il match con il calcio di punizione nei minuti di recupero.
Martedì il Napoli sarà impegnato in Champions League contro il Salisburgo, con la concreta possibilità di passaggio del turno anticipato. Visto come sta andando il campionato, il cammino di Champions risulta ancora più importante.
Salvatore Emmanuele Palumbo