«Ho capito di poter ritirare le dimissioni quando tutti abbiamo scelto di porre al centro i problemi della città, pur all’interno di una rinnovata dialettica politica». Non poteva che finire così.
Il sindaco di Cercola, Vincenzo Fiengo, ha ritirato le dimissioni protocollate lo scorso 21 ottobre. Per qualche ora, a dire il vero, sembrava che qualcosa si fosse veramente rotto nell’ampia coalizione che ha portato, poco più di un anno fa, Fiengo sulla poltrona tricolore cercolese per la seconda volta.
Per il bene della città, dunque, non si parla più di tradimento a destra e di ricompattamento a sinistra e nessun assessore sarà sacrificato per fare posto ad un uomo del Pd in giunta.
In un certo senso, per il momento, l’ha spuntata il primo cittadino. La minaccia di andare tutti a casa ha sortito il risultato sperato. Tutti rientrati nelle fila dell’amministrazione e tutti, adesso, concentrati sulle problematiche che affliggono la cittadina porta del Vesuvio. Primi punti da affrontare di sicuro l’approvazione del Bilancio e il mancato incasso delle residenze popolari ex 219.
Fiengo ha sottolineato che l’arrivo di un commissario avrebbe potuto rappresentare un pericoloso immobilismo per Cercola. Adesso bisognerà ritrovare compattezza prima politica e poi amministrativa per evitare che a lasciare in stallo la città sia proprio la politica.