Troppe occasioni sprecate e il Napoli non va oltre il pareggio con il Salisburgo

Dominio nel primo tempo, solito calo nella ripresa: finisce 1-1 e la qualificazione è rimandata. Primo gol al San Paolo per Lozano

Serviva una prestazione in grado di cancellare i fantasmi della crisi e c’è da dire che il Napoli ha giocato una buona partita contro il Salisburgo. Quella che non è arrivata è la vittoria: contro gli austriaci finisce 1-1, quarta gara senza successi tra campionato e Champions e qualificazione agli ottavi di finale rimandata.

Il risultato non è malvagio ai fini della classifica, poiché il Napoli mantiene quattro punti di vantaggio sul Salisburgo a due turni dal termine e, oltre alla tostissima trasferta a Liverpool, all’ultima giornata al San Paolo arriverà il Genk fanalino di coda. Tuttavia è stato perso il primato del girone, per via della vittoria dei Reds sui belgi, e ora gli inglesi sono sopra i partenopei per una lunghezza.

Ancelotti per la terza volta su quattro partite europee stagionali sceglie l’attacco leggero, schierando Lozano al fianco di Mertens e dirottando inizialmente in panchina Milik. E il messicano ripaga la fiducia: dopo il rigore trasformato da Haaland (settimo sigillo in Champions), procurato da uno sciagurato fallo di Koulibaly su Hwang, e dopo almeno sei nitide palle-gol sciupate dal team azzurro, Lozano imbeccato splendidamente da Insigne insacca con un destro rasoterra a fil di palo e sigla il primo centro al San Paolo, ricevendo l’ovazione del suo pubblico.

Dopo un primo tempo dominato ma chiuso nonostante tutto sul pareggio, il Napoli subisce quello che sta diventando preoccupantemente l’abituale calo dal punto di vista fisico e di gioco. Il Salisburgo conquista campo, ma i padroni di casa riescono a risalire la china ma non a trovare la rete della vittoria e della qualificazione.

Finalmente un ottimo match di Lozano, che è cercato molto spesso dai lanci lunghi di Insigne e Fabian Ruiz e si fa trovare sempre pronto nel controllare il pallone e puntare il difensore avversario, riuscendo in varie occasioni a superarlo. Buona prestazione anche per gli altri elementi offensivi, anche se quella di Insigne è composta da luci e ombre: non fa mai mancare il suo apporto nella costruzione della manovra, ma quando si ritrova a dover concludere in rete è sempre impreciso e non centra mai lo specchio della porta.

Un altro uomo a giocare una partita strana è Zielinski: compie dei buoni suggerimenti per le punte e stavolta pressa gli avversari come il ruolo in cui è schierato richiederebbe, ma per troppi minuti nel corso della partita sembra nascondersi e estromettersi dall’azione.

Sufficiente la partita di tre quarti della difesa titolare: Di Lorenzo si conferma una volta di più la gradita sorpresa della stagione, sbagliando davvero poco dietro e proponendosi costantemente sulla fascia offensiva; Maksimovic gioca una partita ordinata e Koulibaly, dopo il macroscopico errore del rigore, torna ad essere il leader difensivo di cui la squadra ha bisogno. Chi invece conferma l’insufficienza dell’ultima di campionato è Mario Rui: il portoghese appare distratto e confuso, arrivando sempre per secondo sulla palla e commettendo diversi errori di marcatura. Il suo ennesimo problema fisico che lo costringe ad uscire prima dell’inizio del secondo tempo porta all’ingresso di Luperto, che si dimostra ancora affidabile sostituto, senza strafare ma senza rendersi protagonista di leggerezze.

Come dicevamo, il Napoli nel prossimo turno se la vedrà con il Liverpool in terra inglese: una vittoria ad Anfield garantirebbe la qualificazione, che arriverebbe anche con il pareggio o addirittura con una sconfitta qualora il Salisburgo non vincesse in casa del Genk.

Salvatore Emmanuele Palumbo

 

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