Il libro “Gli ultimi giorni del comandante Plinio” di Alessandro Luciano a San Sebastiano al Vesuvio

Il libro, che  già dopo poche settimane è alla sua seconda edizione, ha il piglio e il lucore dei grandi classici della letteratura latina, l’espediente narrativo è infatti quello di un diario narrato in prima persona da Plinio il Vecchio

Si terrà venerdì 8 novembre, alle ore 18.00,  presso l’Aula Consiliare del Comune di San Sebastiano al Vesuvio, in piazza Raffaele Capasso 1, la presentazione dello straordinario romanzo storico “Gli ultimi giorni del comandante Plinio”, firmato da Alessandro Luciano, pubblicato dalla Marlin, la casa editrice di Tommaso e Sante Avagliano.

La presentazione è promossa dall’Associazione l’Aquilone, con il patrocinio del Comune di San Sebastiano al Vesuvio.

A fare gli onori di casa sarà il sindaco Salvatore Sannino che aprirà l’incontro con Ciro Cozzolino, presidente dell’Associazione L’Aquilone.
Modererà l’incontro l’archeoblogger Giuseppe Di Leva. Insieme all’autore interverranno Mariarosaria Del Guercio, scrittrice, e  Michele Stefanile, archeologo subacqueo.

Il libro, che  già dopo poche settimane è alla sua seconda edizione, ha il piglio e il lucore dei grandi classici della letteratura latina, l’espediente narrativo è infatti quello di un diario narrato in prima persona da Plinio il Vecchio, comandante della flotta militare romana e autore della “Naturalis historia”, che racconta gli ultimi quattro giorni prima dell’eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano. In maniera appassionata ed appassionante, rivive, sotto gli occhi incantati di un lettore che si trova un testo coinvolgente e prezioso tra le mani, un’epoca che intrecciava insieme fasti e decadimento, civiltà e violenza, cultura, arte, tradizione e la bellezza di luoghi mozzafiato, arricchiti da geniali opere architettoniche.

Costumi, taverne, usanze, abitudini, personaggi storici realmente esistiti, sfilano, limpidi, in quello che è un quadro in movimento di una “Campania baciata dal sole e dal mare, resa fertile da qualche oscura forza della natura”. Le conoscenze profonde sono quelle di quel tempo, il linguaggio è sorprendentemente vicino a quello di allora. Ma siamo in un momento molto prossimo alla catastrofe, e se ne avvertono indistintamente segnali e presagi. “Non preparare le navi, mettiti in salvo”, vaticina la celebre Sibilla Cumana, inascoltata da Plinio, che sfiderà le maree, l’odore di zolfo, terremoti e innalzamenti del territorio, acqua che si fa bollente, fino alla pioggia di pietre pomice e lapilli, fino alla colonna di cenere, alta sul vulcano distruttore, che tutto sommergerà. Plinio andrà, mosso dall’amore per una donna e per un libro, spinto dalla curiosità di scienziato che prova a capire un fenomeno magnifico e devastante. E il finale è vibrante e procede in un crescendo al cardiopalma, che emoziona, che agita, che commuove, come pochi libri e la grande cultura sanno fare.

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