“Le malattie epatiche – ha spiegato il direttore scientifico Carmine Coppola – stanno ormai cambiando rapidamente volto. Grazie all’introduzione su larga scala degli antivirali ad azione diretta, che consentono la guarigione dall’infezione quasi nel 100% dei casi, la prevalenza dell’infezione da Hcv sta lentamente riducendosi, lasciando spazio a nuove problematiche sempre più pressanti.
Le modifiche alle indicazioni al trapianto di fegato e il nuovo profilo del paziente trapiantato impongono agli operatori di questo settore un continuo aggiornamento per avere un’ampia e approfondita preparazione culturale, scientifica ed etica che garantisca una gestione completa dei pazienti trattati. La Riunione Stabiese di epatologia, giunta ormai alla sua XI Edizione, coinvolge oltre agli epatologi, i medici di medicina generale, i farmacisti, i biologi e tutte le figure professionali coinvolte nella gestione di pazienti epatopatici.
Questo perché l’approccio alle epatopatie croniche dev’essere “sistemico” ed il più ampio possibile. Il congresso si propone anche quest’anno di essere un evento scientifico di rilievo per il confronto di eccellenti professionalità interessate nella gestione quotidiana dei pazienti e delle sfide che ogni giorno ci propone la loro cura”.