Il Ministro Luigi Di Maio ritorna nella sua Pomigliano d’Arco
Cinzia Porcaro
In una rinomata pasticceria locale Luigi Di Maio nella mattinata del 16 novembre ha incontrato per un caffè gli attivisti pomiglianesi. Al grido di “sei una persona onesta” una buona fetta di concittadini hanno accolto con grande affetto il leader politico del M5S che sembra non dimenticare la sua città natale nonostante le lunghe assenze per i continui impegni di Palazzo della Farnesina.
Anche se ultimamente Pomigliano d’Arco è stata sotto attacco mediatico a causa di una fake news pubblicata da una nota testata giornalistica, poi smentita dalla stessa, sui numerosi percettori del reddito di cittadinanza residenti nella cittadina vesuviana, i compaesani del Ministro sembrano ancora apprezzare le sue scelte politiche. L’affetto è stato ricambiato dal leader che con gli occhi pieni di commozione che oggi ha dichiarato “A me manca sempre la mia città”.
Dopo questo momento di aggregazione cittadina Di Maio con il gruppo degli attivisti si è diretto verso il Parco delle Acque per dare inizio alla manifestazione “Alberi per il futuro”, un tour tutto Campano che ha portato lo stesso Ministro anche nei comuni di Casoria, Pozzuoli e Villaricca alla Cava Alma, per poi concludere gl’ impegni giornalieri a Portici per un incontro straordinario con una delegazione di lavoratori dello stabilimento Whirpool.
Questo è un momento delicato per il M5S le scissioni e i malcontenti interni, l’alleanza di governo con il PD ha fatto collassare l’asta di gradimento degli elettori grillini. Non a caso è sopraggiunto questo rientro a casa e nel suo amato Sud, forse nella consapevolezza di ricominciare dalla gente e tra la gente. Proprio quello che ha lasciato intendere il ministro degli Esteri nella sua dichiarazione pubblica a Casoria dove ammette che i Cinque Stelle devono ridisegnare le carte dei valori e dei nuovi obiettivi. Un’auto analisi che comincerà in vista delle imminenti regionali in Emilia Romagna dove si riserva di comunicare, nei giorni a venire, le decisioni della base sulla loro partecipazione.