“È necessario aggiornare la comunità scientifica sui notevoli progressi che la medicina ha ottenuto in questi ultimi tempi. – ha spiegato Coppola – Mai avremmo potuto immaginare di curare l’epatite C: mi sento fortunato perché ho cominciato la mia attività professionale negli anni ’90 quando la malattia è stata scoperta.
Pensare che nel 2011 si profilasse la possibilità di curare definitivamente i pazienti era inimmaginabile. Una malattia infettiva contagiosa cronica che porta a cirrosi epatica e a tumore: nella storia della medicina si tratta di un caso più unico che raro.
Con la terapia siamo stati in grado di curare tutti i pazienti scompensati. Ricordo con piacere che quattro pazienti in lista trapianti, curati con questi farmaci non hanno avuto più bisogno dell’intervento”.