I pescatori della Campania hanno raccolto 19 tonnellate di rifiuti in poco meno di 4 mesi, da agosto a metà novembre. Sono stati diffusi ieri a Piano di Sorrento i risultati ottenuti grazie al progetto Remare, la grande rete che ha messo insieme parchi marini e pescatori. Il progetto è stato finanziato dalla Regione Campania, grazie a fondi europei. L’ Area Marina Protetta di Punta Campanella ha coordinato tutte le attività. Tra i rifiuti finiti nelle reti dei pescatori campani, il primato spetta alla plastica, con il 64%. Poi vetro, 8% e attrezzi da pesca e legno, entrambi 4% circa. Il restante 20% è formato da materiale diverso: metalli, tessuti, abbigliamento e oggetti vari.
Remare ha rappresentato un’assoluta novità nel panorama nazionale. Ha messo insieme, per la prima volta, tutte le aree marine protette della regione e le associazioni e le cooperative di pesca. La sinergia ha permesso di coinvolgere 393 pescherecci e 4 aree marine protette in una vasta zona di mare, da nord a sud della Campania, per un totale di 52mila ettari marini. Interessate le zone di mare dell’ Area Marina Protetta Regno di Nettuno, tra Ischia, Procida e aree a nord di Napoli, Punta Campanella, la riserva naturale a cavallo tra i due golfi, di Napoli e Salerno, e le due aree marine protette del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano- Amp Santa Maria di Castellabate e Amp Costa degli Infreschi e della Masseta- che hanno coinvolto nel progetto i pescatori del Cilento, da Castellabate fino a Sapri, nel sud della regione. Hanno aderito quasi tutte le associazioni di categoria presenti in Campania: Federazione regionale della pesca, Federazione nazionale delle imprese di pesca, Confcooperative Fedagripesca Campania, Agci pesca Campania, Lega regionale delle cooperative e mutue della Campania.
“Remare ha permesso di creare una sinergia tra soggetti che lavorano con il mare per finalità diverse, come le aree marine protette e i pescatori.- spiega Antonino Miccio, direttore dell’Amp di Punta Campanella, capofila del progetto- Ma questa volta hanno seguito e centrato un obiettivo comune. Non è stato facile, perché per la prima volta si è creata una sinergia così estesa. I risultati sono stati incoraggianti, anche in prospettiva futura”.