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Napoli, ma cosa sta succedendo?

Continua imperterrito il momento nero del Napoli. Sia dal punto di vista tecnico che da quello ambientale, i livelli toccati in questo ultimo mese sono davvero bassi.

L’ennesimo risultato negativo di domenica al San Paolo contro il Bologna ha fatto arenare gli azzurri al settimo posto in classifica. Sono addirittura otto punti di distacco dal quarto posto e dalla zona Champions, obiettivo minimo per non trasformare la stagione da obiettivamente fallimentare a disastrosa e tragica. Dopo le dichiarazioni post partita di Ancelotti, nelle quali si assume le sue responsabilità, ma punta il dito anche verso l’atteggiamento della squadra, il tecnico indice il ritiro a partire da domani in vista della sfida di sabato contro l’Udinese. Quel ritiro che lo stesso Ancelotti aveva detto di non approvare quando trenta giorni fa era stato deciso dal presidente De Laurentiis.

Nel frattempo, dopo le multe recapitate a tutti i componenti della rosa per l’ammutinamento, gli stessi giocatori stanno per adire alle vie legali per contestare la trattenuta di parte dello stipendio mensile. In particolar modo è venuto fuori che Allan, insieme a Insigne multato per il 50% della paga, ha parlato con il suo avvocato per contrastare la decisione del ritiro. La strategia sarebbe quella di far valere la parte del contratto in cui è scritto che i calciatori debbano beneficiare di almeno un giorno di riposo entro due giorni dopo un match e con il ritiro questo non sarebbe successo.

E proprio Allan è al centro delle discussioni anche per quanto riguarda il mercato. Le sirene francesi hanno ricominciato a squillare. Il PSG è nuovamente sulle tracce del mediano brasiliano e vorrebbe portarlo all’ombra della Torre Eiffel già a gennaio mediante un prestito con obbligo di riscatto per l’estate. Ora sta alla società valutare se sia il caso di privarsi dell’unico centrocampista attualmente in organico in grado di interpretare il ruolo di incontrista e di dare quantità ed equilibrio alla formazione.

Pare si stia correndo il rischio di una vera diaspora nel mercato invernale che si aprirà tra un mese. Il contratto in scadenza di Callejon e Mertens potrebbe spingere i calciatori a partire già da ora. Le continue esclusioni dello spagnolo dalla formazione e l’umore e l’atteggiamento del belga in campo non sono certo confortanti per una loro permanenza. Inoltre c’è il caso-Ghoulam ancora in piedi e non ci sarebbe da stupirsi se anche il terzino algerino avesse già le valigie pronte per lasciare la squadra dopo la sosta natalizia.

Il periodo è senz’altro estremamente complicato. Ogni reparto della squadra, da parte sua, ha una sua percentuale di responsabilità in questa crisi in cui il Napoli è sprofondato. È evidente che le scelte tecnico-tattiche di Ancelotti lascino a desiderare, così come gli errori marchiani e la condotta di team senza fame dei giocatori in campo, con pochissime eccezioni. Ma non è indenne da colpe anche la società, con De Laurentiis che con le sue dichiarazioni a mezzo stampa e con il pugno duro che ha deciso di attuare, senza alcun ripensamento, non ha di certo aiutato in questo momento critico.

È necessario che tutto si ricompatti per tentare di uscire da un baratro che appare senza fine. Ma è altrettanto vero che per adesso questa riunificazione di intenti sembra soltanto una chimera.

Salvatore Emmanuele Palumbo

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