Il Comandante della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, Capitano di Fregata Ivan SAVARESE, nel salutare i presenti, ha rivolto un affettuoso saluto a tutto il suo personale dipendente ed ai rispettivi familiari, esprimendo stima per l’intenso lavoro svolto a favore della collettività.
Erano presenti anche rappresentanze di insegnati ed alunni degli Istituti Scolastici NINO BIXIO di Piano di Sorrento, VITRUVIO e VIVIANI di Castellammare di Stabia e varie associazioni combattentistiche e d’arma, autorevoli custodi dei valori e delle tradizioni dell’intero mondo della difesa e di promotori della cultura militare presso la società civile. La ricorrenza di Santa Barbara, ha ricordato il Comandante SAVARESE si ripropone di essere occasione privilegiata per sottolineare lo spirito di altruismo che contraddistingue l’agire professionale di tutto il personale della Marina Militare e la legenda della sua Santa Patrona Santa Barbara.
Si narra che Barbara di Nicomedia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscoro, che “al quattro del mese di dicembre” dopo averla uccisa fu incenerito da una fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi. Santa barbara fu prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo, e fu eletta a patrona “di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa”.
La leggenda spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo, ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, da sempre ha attaccato sulle pareti un’immagine della santa “perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto Santebarbare.
Papa Pio 12° nel 1951 la proclamò a Celeste Patrona; ogni 4 dicembre gli uomini della Marina Militare e quanti operano per essa, nel ritrovarsi con le comuni origini e valori, festeggiano solennemente e degnamente la loro Santa Patrona.