Il decreto, infatti, prevede, per la stabilizzazione dei precari, che chi abbia maturato almeno 3 anni di servizio negli ultimi sette possa essere assunto con contratto di lavoro a tempo determinato.
“A questo – proseguono – si aggiunge anche il regolamento pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio scorso che disciplina le modalità ed i criteri per la valutazione annuale del personale per l’eventuale rinnovo del contratto di lavoro a conclusione dei primi cinque anni di servizio”.
“Si tratta di atti importanti che dimostrano l’attenzione del Ministro della Salute, Roberto Speranza, alle problematiche del comparto e la sua volontà di superare gli ostacoli legati al precariato per garantire agli Enti che rappresentiamo risorse umane necessarie per portare avanti interventi di sanità di prevenzione e di ricerca a tutela della salute pubblica”, concludono.