La Casa di Rosanna a Torre del Greco per il galà finale di Civitas Vitae

A margine dell’evento soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente di Casa Di Rosanna, ideatore del progetto Civitas Vitae, Antonio Piccolo

L’anno che verrà è già arrivato e la parola chiave che lo caratterizzerà sarà incertezza, quella simile all’anno appena andato via. Un Paese sospeso tra ottimisti (14%) e pessimisti (17%) – secondo i dati CENSIS – e dove il sentimento sociale non appare scosso da quel 70% di italiani preoccupato e abituato a tutto, anche a un domani senza risposta, ma che auspica che un ceto culturale pensante si adoperi a formare una cittadinanza attiva e una classe politica al vero servizio della civitas.

Potremmo sintetizzare così le conclusioni del talk show organizzato sabato scorso dall’associazione di promozione sociale Casa di Rosanna di Ercolano, presso il teatro Buon Consiglio di Torre del Greco per il galà finale di Civitas Vitae, percorso educativo e formativo in dodici incontri monotematici rivolto ai giovani studenti della fascia costiera vesuviana per educarli e spronarli all’agire sociale e al bene comune.

Sul palco gli interventi di Luigi Caramiello, docente di sociologia presso la Federico II di Napoli; Agostino Crocco, coordinatore regionale dell’associazione Amici di Foillerau; Francesco Dandolo, responsabile migrantes della Comunità di Sant’Egidio e docente di Storia Economica presso la Federico II; e Mimmo Falco, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, i quali non si sono sottratti all’incalzare delle domande del giornalista Michele Di Matteo. Temi dibattuti sono stati quelli dell’economia, della politica, dei servizi, dell’ambiente, della scuola e del costume.

Distintisi per il loro concreto agire sociale in questi ambiti alcune personalità premiate con una targa d’argento, creata dalla gioielleria Stizzo di Ercolano: don Marco Ricci “per aver garantito con l’agire sociale la tutela ambientale del Parco Vesuvio” e la Comunità di Sant’Egidio “per aver alimentato una cultura di pace con la ricerca del bene comune come bene del singolo”. Premiati, invece, con una borsa di studio-lavoro Roberto Flauto di San Giorgio a Cremano che con il suo elaborato finale “ha interpretato in chiave personale e originale, con un linguaggio forbito, il concetto dell’agire sociale; Giuliano Gaveglia, che con un lavoro finale sullo stato della famiglia “con toni lucidi ha saputo cogliere i cambiamenti interni ed esterni che la caratterizzano”; premiato anche Ciro Iengo, alunno dell’ultimo anno del liceo Scotellaro di San Giorgio a Cremano, che nel saggio breve finale “ha saputo integrare in più ambiti la frase di Mandela ‘Noi siamo ciò che siamo per merito di ciò che siamo tutti’”.

Ad allietare la serata Rino dei Night’s Man, che ha aperto la serata con il brano di Lucio Dalla “L’anno che verrà”. Apprezzata la performance di Teresa Colapietro, esibitasi in un monologo-viaggio nella Napoli del ‘700 fra storia, leggenda e ricette culinarie. Applausi anche per Chiara e Francesco Paolo dei Magma Ensamble; e per Alessandra Damiano, ritornato al pubblico dopo una lunga assenza.

A margine dell’evento soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente di Casa Di Rosanna, ideatore del progetto Civitas Vitae, Antonio Piccolo, che si è così espresso: «Le persone sono felici se sono generative, cioè se la loro vita contribuisce in modo positivo alla vita di qualcun altro. Non si risolvono i problemi con il mercato o con un politico lungimirante, ma con la forza dal basso di una cittadinanza attiva, che va sicuramente formata».

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