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80 anni di Via col Vento e… domani è un altro giorno

“Compie e Festeggia 80 anni il capolavoro cinematografico “Via col vento“, celebrato con tutti gli onori che si devono a uno dei più grandi kolossal della storia. In Italia è stato trasmesso in tv la lenta e pigra sera del 25 dicembre, e più volte riproposto nei primi giorni del nuovo anno. C’è poco da fare, resta il film dei film. Quello che non puoi fare a meno di rivedere, anche se lo conosci a memoria. Una bellezza e un’intensità senza pari. Premi, statuine e statuette da Oscar. Il film perfetto, insomma, quello che tutti dovrebbero vedere almeno una volta nella vita.

Un film corale, d’accordo, ma l’unica vera protagonista resta lei, Rossella, bellissima e testarda, immensa anche nel dolore. Ostinata in amore e nella vita, capace di fare la guerra alla guerra stessa. Una che non accetta di perdere, salvo poi perdere se stessa di fronte a un amore che non esiste. La nostra eroina cade e si rialza, si affanna inseguendo una passione troppo sognata per lasciarla andare via, di quelle tossiche e accecanti, che ti impediscono di riconoscere l’amore vero. Che è lì, a due passi da te, come un trattato di pace alla fine della guerra che hai in testa. 

E poi c’è l’altra, l’antagonista: la mite e mansueta Melania, tutta zucchero e melassa a condire accondiscendenza e finta ingenuità. La falsa fragile, quella che ispira protezione e cura. Ti verrebbe da pensare che non potrebbe mai farcela da sola, e invece ce la fa meglio di tutte noi. Solo per la cronaca, la dolce Melania ha compiuto tipo 104 anni, atterrando tutti gli altri. Le sette vite delle gatte(morte).

Tra loro, lui: Ashley, l’uomo senza carattere e senza personalità, che è il motore di una serie di storie senza viverne nessuna da protagonista. Eppure è conteso, e parecchio anche. Uno come lui non serve. Eppure un Ashley qualunque riesce a scardinare, confondere e destabilizzare la vita di donne di spessore e qualità. Lacrime e anni buttati…via col vento. Letteralmente.

Non che io abbia l’ardire di credermi una Rossella, ma Dio buono ascoltami: prossima vita, fammi rinascere Melania, ti prego. Grazie e Miao.

Ps. Dimenticavo. Al di là di ogni considerazione, “Via col vento” resta il film dei film perché ti lascia l’insegnamento più importante, più grande e più vero che possa esistere: no, non è il ‘francamente me ne infischio”, che pure ci sta, eh. È quello del finale, e cioè che, in fondo e comunque vada, dopotutto domani è un altro giorno.

Agnese Serrapica

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