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“Dear Basketball” di Kobe Bryant. Leggende immortali, il saluto al campione

Dear Basketball di Kobe Bryant. Campioni e leggende immortali, il saluto

Ancora non ci si riesce capacitare di quanto accaduto ieri, quando è arrivata la notizia del decesso di Kobe Bryant in seguito alla caduta dell’elicottero che lo trasportava.

Nel momento in cui muore un campione di questo calibro, una leggenda per tanti bambini e appassionati, non sembra di vivere la realtà. Si può affermare che la morte assurda di questo grande atleta ha lasciato tantissimi sotto shock.

I campioni dello sport sono un po’ come gli eroi che abbiamo letto sui libri da bambini o visto nei film al cinema, ci danno insomma quella incomprensibile sensazione di immortalità.

Anche il suo collegamento con l’Italia, paese che amava e dove è cresciuto, sta smuovendo tutta l’opinione pubblica del Paese.

Bryant rimane un’icona dello sport internazionale, un modello di riferimento per gli atleti degli altri sport e per quelli del basket, ma è anche un modello di riferimento legato ai valori ben rappresentati dall’educazione allo sport.

Quattro figlie, tutte femmine, una di queste lo ha seguito, nella fortuna e nella sfortuna.

Ognuno vive le cose in maniera diversa, c’è chi non ne parla e non scrive per svariati motivi, chi invece ne parla e scrive tanto o poco per sentirsi e sentirlo più vicino.

Poi ci sono gli atleti che gli rendono onore, anche questi, ognuno in modo personale, tra quelli che indossano la sua maglietta da gara e quelli che scrivono lettere commoventi.

E anche per questo che le leggende dello sport ci danno quella sensazione di sembrare quasi immortali…

Rimane doveroso quindi riportare la traduzione della lettera di addio al basket e al professionismo che Kobe Bryant scrisse nel 2015.

Una lettera che rese possibile la realizzazione del cortometraggio “Dear Basketball”, grazie al quale il regista Glen Kean vinse addirittura l’Oscar nel 2018.

Nel frattempo va annotato che in giro per il mondo non si fermano le dediche in suo onore, addirittura è partita una petizione online per incidere l’immagine di Kobe sul logo dell’NBA. Il sito web dove si stanno raccogliendo le firme è change.org, dove si sono già raggiunte oltre 2 milioni di sottoscrizioni.

Il logo attuale della lega professionistica americana fu creato da Alan Siegel e mette in mostra Jerry West, un altro giocatore dei Los Angeles Lakers. Il logo non è mai cambiato dal 1971.

Se con la lettera che ha ispirato il cortometraggio vincitore del premio Oscar Kobe Bryant ha detto addio al basket e al professionismo, oggi l’atleta lascia un vuoto incolmabile nel panorama sportivo internazionale e non solo…

La lettera di Kobe Bryant

Cara pallacanestro,
sin dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzettoni di mio papà e a immaginare tiri decisivi per la vittoria al Great Western Forum, mi è subito stata chiara una cosa: mi ero innamorato di te. Un amore così grande che ti ho dato tutto me stesso, dalla mia mente, al mio corpo, al mio spirito e alla mia anima.

Nelle vesti di un bambino di 6 anni innamorato non ho mai visto la luce in fondo al tunnel. Mi vedevo soltanto correre al di fuori. E così ho corso. Ho corso su e giù per ogni campo, rincorrendo ogni pallone per te. Mi hai chiesto il massimo sforzo, io ti ho dato il mio cuore.
Ho giocato quando ero stanco e dolorante, non perché fossero state le sfide a chiamarmi, ma perché TU mi hai chiamato. Ho fatto qualsiasi cosa per TE, perché questo è ciò che fanno le persone quando qualcuno le fa sentire vive come hai fatto tu con me.

Hai dato a un bimbo di 6 anni il sogno di essere un giocatore dei Lakers e ti amerò sempre per questo. Ma non posso amarti in maniera ossessiva per molto tempo ancora. Questa stagione è tutto quel che mi rimane da darti. Il mio cuore può reggere il peso, la mia mente pure, ma il mio corpo sa che è giunto il momento di salutarci.

Ma va bene così. Sono pronto a lasciarti andare. Volevo che tu lo sapessi, cosicché potremo assaporare meglio ogni momento che ci rimarrà da gustare assieme. Le cose belle e quelle meno belle. Ci siamo dati l’un l’altra tutto quello che avevamo.

Ed entrambi sappiamo che, qualsiasi cosa io farò, sarà sempre quel bambino con i calzettoni, il cestino della spazzatura nell’angolo e 5 secondi ancora sul cronometro, palla in mano. 5… 4… 3… 2… 1.

Ti amerò sempre.
Kobe

Andrea Ippolito

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