Un percorso che sta proseguendo nel verso giusto. Lo dimostrano le quattro vittorie consecutive in serie B nelle ultime quattro sfide. Questo è, però, un momento fondamentale della stagione, e abbiamo chiesto al Coach Nicola Ottaviano di fotografare l’assetto della squadra e gli obiettivi raggiungibili. Infine una breve descrizione di ogni ragazza e il ruolo fondamentale nel gruppo.
– Coach, domanda secca: ti aspettavi una stagione così in serie B?
– Oltre alla B, anche in C e in under 18 le cose stanno andando bene. Come reputi le più giovani?
“La serie C è nata così da un giorno all’altro. Volevamo semplicemente dare più minuti in campo alle ragazze per far fare esperienza contro giocatrici che hanno calcato parquet importanti, e devo dire la verità stanno rispondendo abbastanza bene. Stesso discorso per l’u18, dove volevamo semplicemente dare minutaggio anche alle più piccole, che s’impegnano al massimo e sopratutto mantengono gli impegni presi, cosa da non sottovalutare oggi giorno. Abbiamo fatto poche partite al completo, altrimenti penso che potevamo tranquillamente ambire alle posizioni alte”.
– Con la giusta percentuale di scaramanzia, dove può arrivare questa squadra?
“In alto, calcolando che parliamo di un progetto a lungo termine. L’obiettivo ora è quello di scendere in campo e vincere il più possibile, ma penso che sia giusto dire così a prescindere. Ci sono ragazze che lavorano e poi vengono la sera a sudare in campo, chi va all’università, chi sta tanti km lontano da casa. Tutte, chi più chi meno, fanno sacrifici. Vincere, si sa, spesso è il premio per tutti questi sacrifici. Anche dalle sconfitte s’impara tantissimo sia chiaro, ma senza prenderci in giro a tutti piace vincere”.
– Si parla spesso di gruppo, di coesione. Ma ogni tassello ha la sua importanza. E dietro ad ogni ragazza c’è un percorso, una storia…
“È vero, siamo abituati a parlare di gruppo, di famiglia, e poco o mai del singolo. Ci vorrebbero non so quante righe per poter spiegare e far capire all’esterno quanti sacrifici fanno le ragazze.
Dopo 2 anni ho capito di aver fatto un errore, e se volevamo parlare di gruppo o di famiglia non potevamo far a meno di una persona e atleta come Rosaria Carotenuto, semplicemente insieme al capitano insostituibili in un contesto come il nostro fatto anche di tante under.
Marilù Sapienza è maturata tantissimo anche come persona. I primi tempi era sulle sue, non interagiva più di tanto, ora invece spesso fa sentire la sua voce anche nello spogliatoio, sta facendo un campionato super. Lei potrebbe tranquillamente giocare in categorie superiori, è senza ombra di dubbio nel suo ruolo una delle migliori al sud o centro-sud Italia.
Le under che abbiamo scelto appunto ci fanno esaurire è vero ma piano piano hanno capito ed accettato il loro ruolo, hanno imparato che le cose si devono conquistare col sudore e i sacrifici. Codispoti, Manna, Stoyanova e Panteva sono cresciute tantissimo in campo, e soprattutto con l’atteggiamento. Anche se entrano in campo 1′ provano a dare il massimo e provano a dimostrarmi che possono aiutare la squadra.
Ci dispiace per Mazzullo che nelle prime amichevoli invece ha avuto un brutto infortunio al ginocchio, ma si è messa subito a lavoro per recuperare. Stando lontana da casa senza poter giocare si è messa a disposizione della società, spesso aiuta me con gli allenamenti o le tantissime cose da fare.
Corbani è quella che forse a livello di atteggiamento è migliorata più di tutte in brevissimo tempo. Ha capito i suoi limiti e ci sta lavorando su giorno dopo giorno con ottimi risultati.
Dopo qualche mese si è aggiunta Panniello, un pezzetto di puzzle che mancava, in campo si è messa subito a disposizione, fuori dal campo idem”.