Gragnano hub regala il murale di Sofia Loren alla Città della Pasta. Dopo il murale di Totò, il gruppo ci riprova con un nuovo soggetto, appunto la celebre attrice Sofia Loren.
Il murale di via nuova San Leone, che rappresenta Totò nella celebre scena di “Miseria e Nobiltà”, fu realizzato da Jorit Agoch e riconosciuto ufficialmente il 17 dicembre 2017 da Elena Alessandra Anticoli de Curtis, nipote di Totò.
Il murale della Loren invece è un altro progetto che si sta creando a via Quarantola, nella zona dove sono presenti alcune scuole di Gragnano, e viene realizzato dall’artista italo-spagnola Leticia Mandragora.
Sul lato dell’opera si può leggere: “Tutto quello che vedete lo devo agli spaghetti”.
“Il nostro sogno è rendere la città un museo artistico urbano, in questi anni con diverse manifestazioni stiamo portando avanti il frutto di intere serate di studio e confronti”, ha spiegato Edgardo Esposito.
“Il nostro obbiettivo è dare un identità territoriale forte che abbracci enogastronomia locale, e chi meglio di Sophia Loren e Totò possono rappresentare tutto questo?”, ha aggiunto ancora il presidente dell’associazione G-Hub Esposito.
La Capitale Europea della Pasta avrà dunque un’altra opera di street art, dedicata alla valorizzazione del territorio attraverso il marketing territoriale.
“La realizzazione di un sogno, di un’idea, è sempre frutto di preparazione, studio, approfondimento, condivisione. Le potenzialità spesso sono remote e per la realizzazione occorrono sacrificio e impegno, ma per ottenere un grande risultato è indispensabile dedizione e amore”, scrive il vicesindaco di Gragnano Nello D’Auria.
Continua D’Auria dai suoi canali ufficiali
“…Tanti giorni investiti, tante notti, tanto lavoro. È stato fatto molto, ma tanto ancora bisogna farne per dare sempre più un’identità al nostro territorio: Gragnano Capitale dell’Enogastronomia…L’idea implicava la scelta di un soggetto capace di togliere il fiato come una cosa mai vista. La domanda era: Esiste un personaggio con queste caratteristiche?…il cui nome puoi dirlo in qualsiasi parte del mondo e senza la necessità di pronunciare il cognome tutti sanno di chi parli: Sofia!”.
Nell’idea di “Sofia” dunque, oltre al marketing territoriale c’è anche una vera e propria volontà di lasciare un segno tangibile alla cittadinanza.
Andrea Ippolito