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Festival di Sanremo 2020, le pagelle de il Gazzettino vesuviano: serata del 5 febbraio

rosario fiorello sanremo 2020 5 febbraio 2020Alle 20 e 40 si alza nuovamente il sipario sul palco del Teatro Ariston per la seconda serata del 5 febbraio del Festival di Sanremo 2020. Verranno eseguite le altre 12 canzoni delle 24 in gara nella sezione Campioni e le altre 4 delle 8 canzoni della sezione Nuove Proposte. A giudicare sia big che giovani sarà, anche per questa seconda serata, la sola giuria Demoscopica.

Il Gazzettino vesuviano segue dalla sala stampa del Teatro Ariston tutta la manifestazione canora, in onda su Rai1 dal 4 all’8 febbraio 2020. Ecco le impressioni e le pagelle dei nostri inviati, artista per artista (i Campioni) per la serata del 5 febbraio 2020. I voti sono da intendersi in una scala da 1 a 10.

Piero Pelù – Gigante (Voto 6,5): Nella seconda parte il testo “arriva” un po’ meglio. Il brano merita, Pelù è in forma, la genesi del pezzo è fantastica. Non ci aspettavamo niente di meno da Piero. Ha ancora qualche giorno per diventare Gigante, ma può riuscirci.

Elettra Lamborghini – Musica (e il resto scompare) (Voto 6): Elettra ce la mette tutta, forse emozionata, però, non le prende proprio tutte. Tanto impegno, anche nel restare anche al Teatro Ariston sempre e comunque Elettra Lamborghini. Sorridente, non poteva mancare il twerking. “Ci tengo tanto”, dice. E le crediamo.

Enrico Nigiotti – Baciami adesso (Voto 5,5): Enrico con giacca brillantissima non ci convince. Manco con la chitarra, nonostante poi ci dia dentro. Fa buio presto, dice. Ma a Nigiotti serve un po’ di luce, mi sa.

Levante – Tikibombom (Voto 5,5): Levante va in posa da rapper in pratica per tutta la durata del brano. Vuole darsi grinta, si carica ma l’energia arriva verso la fine del brano. Canzone particolare, da risentire con calma.

Pinguini Tattici Nucleari – Ringo Starr (Voto 6): Divertenti, brillanti, ma la canzone non ci sembra significare granché. Ritornello orecchiabile, ma senza pretese. Vedremo, qua sono tutti Ringo Starr.

Tosca – Ho amato tutto (Voto 7): La voce, le parole e la musica di Tosca sembrano cercare di scavare per arrivare al cuore. Impossibile non sentirsi toccati da vibrazioni cantate con pacatezza, maestria. Una poesia che ci piace tanto. Vai Tosca, ti abbiamo amata tutti.



Francesco Gabbani – Viceversa (Voto 6): Il motivetto alla Gabbani c’è, il fischietto pure. Qualcuno dice che Francesco è tornato. Lui si diverte, gesticola, ha tanta voglia di ripetersi. Ma questo potrebbe significare ripetere anche motivi e canzoni. Anche lui da risentire.

Paolo Jannacci – Voglio parlarti adesso (Voto 6,5): Paolo porta fuori i sentimenti e ci riesce bene. Quando accenna il sorriso ci viene da sorridere con lui. Canta bene, sa bene dove vuole arrivare e ci acchiappa. Bravo Paolo.

Rancore – Eden (Voto 6,5): La storia della mela è interessante ed è interessante come la mela ripercorre storia e società. Rancore potrebbe esplodere: il testo è impegnativo, pregno, il ritornello e la musica sono puramente Durdust. Non sappiamo perché sta sempre incazzato, ma vabbé.

Junior Cally – No grazie (Voto 5,5): Tutto ‘sto bordello per dirci che non è politicamente corretto. Va anche bene, il ritornello resta in testa ma c’è poco di più. Quando si scioglie, verso la fine del brano, va ancora meglio.

Giordana Angi – Come mia madre (Voto 6): La dedica alla madre è commovente, sentiamo il battito del cuore e la forza di entrambe: Giordana e sua mamma. Storia ben raccontata, Giordana arriva dritta ed ha tanta energia. Probabilmente, come sua madre.

Michele Zarrillo – Nell’estasi e nel fango (Voto 7): Michele sfrutta appieno voce, polmoni ed esperienza. Canta in piena notte ma ci sta dentro in pieno. Pare dire ai giovani: guardate che così si fa, ma venitemi dietro che vi insegno. Ottimo Michele, speriamo non canti ancora all’alba.



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