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Sanremo 2020, Junior Cally: “Riscriverei tutti i miei testi. Dobbiamo capire il linguaggio del rap”

junior cally sanremo 2020“Sono contrario a qualsiasi forma di violenza, compresa quella sulle donne. Per il brano incriminato (il brano Strega, ndr): questo linguaggio fatica ad essere capito. Se ci fermiamo a quattro righe di un brano, forse lo stesso Festival forse non esisterebbe. Dobbiamo sforzarci di capire questo linguaggio. Mia madre ha 60 anni ed ha capito tutto il linguaggio del rap. Dobbiamo capire se il linguaggio del rap non viene capito o non vuole essere capito”. A parlare è Junior Cally, il rapper finito al centro delle polemiche nelle settimane che hanno preceduto l’inizio del Festival di Sanremo 2020 per il presunto linguaggio violento di alcune sue canzoni.



“Riscriverei tutti i miei testi. – ha detto Junior Cally ai giornalisti della sala stampa Roof dell’Ariston – C’è differenza tra fiction e realtà e se non riusciamo a capirlo allora a quel punto vale tutto. A questo Sanremo 2020 penso a cantare e se piacerà anche fuori dal Festival sarò contento. Sono felice per i voti che ho ricevuto ieri sera dalla stampa. Il rap domina le classifiche quanto il pop: c’è un ritorno del rap ma non faccio tanta differenza tra rap, pop e trap. Anastasio e Rancore sono due artisti che conosco: Rancore lo conosco da tempo, Anastasio è stato impeccabile.

Questa sera ai duetti canterò Vado al massimo di Vasco Rossi. Non voglio paragonarmi in alcun modo a Vasco ma voglio divertirmi e godermi questo Festival il più possibile. Finalmente si canta. Sui testi qual è il limite da non superare? Quando si può parlare di ‘censura’?”.



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