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Napoli, nuova vita per il playground di Montedonzelli

Napoli, nuova vita per il playground di Montedonzelli

L’ondata giallo-viola ha travolto tutti, e non solo a Napoli. Per le associazioni e i cittadini che hanno partecipato affinché si desse una nuova vita al playground di Montedonzelli i 4 giorni dopo il “Kobe Day” possono essere un punto di partenza per una vera rinascita del campo sportivo.

Un augurio per un luogo che oggi ha una sua personificazione chiara e che può divenire un “reference model” per lo sviluppo dello sport e della coesione sociale.

Gli organizzatori, insieme alle altre associazioni e i cittadini che hanno collaborato, parlano di un successo internazionale, tanto è vero che il campetto di Napoli figura oramai (in tutti i siti web, portali per lo sport e pagine social) tra quelli in onore del re della “Mamba Mentality”.

Kobe day 3
Napoli, Kobe Memorial Day

Si perché dal quartiere Arenella, luogo dove si trova il playground, il messaggio è arrivato fino a Los Angeles.

Addirittura le fotografie del campo di via dell’Erba a Napoli, sono state apprezzate da una delle persone più vicine al campione scomparso, LeBron James, il quale ha cliccato il classico “like”, o meglio “cuoricino” ad una foto del nuovo campo (le foto erano postate su Instagram).

LeBron, poche ore prima della morte di Kobe aveva superato il record che deteneva proprio la leggenda giallo-viola, diventando il terzo miglior realizzatore all-time della storia Nba con 33.644 punti.

L’evento

“Ci sediamo 5 minuti e nasce il Kobe Memorial Day. Non serve nemmeno invitare, tutti sanno. In un paio d’ore 1000 persone si dicono interessate”, così racconta Overtime, che ha contattato qualche giorno prima i Charlatans, i quali avevano già ripristinato il campo più volte mesi prima, oltre ad aver rifatto una dozzina di campi da basket a Napoli, come dice Luca Mazzella di Overtime: “Ridando dignità a tanti posti di periferia in cui oggi decine di bambini passano il tempo libero”.

Kobe memorial Napoli

Domenica scorsa dunque tanti cittadini e molte associazioni napoletane si sono incontrate per rendere omaggio a Kobe Bryant e per vedere il nuovo campo di basket del quartiere Arenella.

E sono proprio le associazioni, fatte di persone veramente appassionate, che con diverse professionalità provano e proveranno a “fare rete” sul territorio, per proporre iniziative con finalità etiche e sociali.

Altre iniziative solidali

“Overtime” di Luca Mazzella, a distanza di poche ore parla, oltre che dei palloni da basket lasciati in donazione per i bambini, anche della carrozzina destinata a giocatori di basket disabili.

Un ragazzo venuto da Londra ha voluto donare alla comunità una carrozzina di quelle per giocare a basket ed “Overtime” chiede: “Identifichiamo qualche associazione virtuosa che ne ha realmente bisogno per donargliela?”.

I “Da Move” e la nascita della “rete” di associazioni

I Da Move si posizionano tra i leader del Freestyle Sports Entertainment europeo, ecco quanto apprendiamo dalla loro pagina ufficiale il giorno prima dell’evento:

Martedì mattina il leader di Venice Basketball League VBL Nick Ansom, ha scritto a Lorenzo Pinciroli dei Da Move: “Hei, sono a Napoli e voglio sistemare e dipingere un campetto qui e uno a LA e collegarli idealmente…come Italia e Los Angeles erano collegate nella vita di Kobe…ho gia’ sentito Jorit…dammi una mano…qualsiasi aiuto”.

Memorial for Kobe Bryant

Così i Da Move hanno chiamato Luca Mazzella di Overtime – Storie a spicchi, i ragazzi di About Basketball, Gianluca GazzoliFisb StreetballBITS festival – Basket in the Street e hanno cominciato a progettare il tutto.

I lavori del campo sono iniziati immediatamente grazie anche a Charlatans basket Napoli asdGuapaNapoli, Kader Kam e Luca Carnevale.

C’è anche da dire che, per quanto ci è stato riferito, GuapaNapoli, Charlatans basket e Overtime hanno garantito la regolare fruibilità dell’evento assumendosene la responsabilità organizzativa.

Luca Mazzella racconta così l’incontro con Nick Ansom: “Mi scrive Lorenzo (Da Move), mi manda una foto di un campetto dall’alto, rovinatissimo, nel cuore di Napoli. Mi chiede se lo conosco, gli rispondo di si, è un campo dove per anni hanno giocato miei amici, uno di quelli ‘storici’ per la comunità cestistica napoletana…”, il resto è aver vissuto la rinascita della struttura di Via Francesco dell’Erba, nel ‘quartiere’ (via) Montedonzelli.

Andrea Ippolito

 

 

 

 

 

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