Napoli-Barça: le ragioni per sognare l’impresa

Tra infortuni e nulla da perdere, Gattuso prepara l’armata

Tutto in due notti, una stagione intera ed una buona fetta di quella futura. Perché il rischio che quella magica musichetta, diventata una dolce abitudine negli ultimi anni, non suoni più dalle parti del Vesuvio è sempre più alto. Servirebbe una rimonta poderosa e che avrebbe del miracoloso in campionato, o più “semplicemente”, toccherebbe vincere la Champions League per poterla disputare anche il prossimo anno. Con quale allenatore alla guida non è ancora dato a sapere, ragion per cui Gattuso si gioca tutte le sue carte ed anche qualcosa in più in 180 minuto se non oltre: la notte delle notti, quella che tutti i tifosi aspettano non da mesi, ma da anni.

Perché Messi ed il Barcellona a Napoli non ci sono mai stati, perché l’erede designato di chi dalle parti del San Paolo è un mito vivente non ha mai calcato i prati del suo predecessore, quel numero 10 argentino capace di portare una città al centro d’Italia e del mondo per anni. Sarà una notte magica e forse qualcosa in più, perché se è vero che gli ultimi mesi in casa partenopea sono stati a dir poco tribolati, da meno non si può dire per quanto concerne la casa catalana.

Un Barcellona che ha cambiato allenatore, che non avrà Suarez e che deve fare i conti con il serio infortunio patito anche da Dembelé, out sino al prossimo anno. Nel mezzo, la vicenda che scuote più di ogni altra cosa il mondo blaugrana: la diatriba fra il ds Abidal e Messi, che potrebbe clamorosamente lasciare il capoluogo catalano a zero, facendo leva su di una clausola presente nel suo contratto. Forse, la Pulce non è mai stata così vicina ad un addio mai paventato prima.

Di tutto ciò il Napoli può e deve approfittarne, nonostante viva il periodo più complicato degli ultimi dieci anni: le quote sulla Champions League danno credito al Barça pur non trascurando le chance degli azzurri, la cui vittoria nel match di andata è data a 3.40, mentre quella degli ospiti viene pagata 2 volte la posta. Un pareggio fra le due compagini è invece assegnato a 3.60.

Due partite a cui Gattuso dovrà arrivare con idee chiare sugli uomini da schierare: tanto è cambiato dopo il mercato, soprattutto con l’arrivo di un Demme piazzato davanti alla difesa e mai rimosso da lì, al contrario di un Lobotka che doveva rappresentare il vero plus qualitativo in mezzo al campo e che invece stenta ancora a trovare spazio. Il salto in avanti, la miccia che accende le speranze del pubblico napoletano dovrà arrivare da un attacco che è la vera forza di questa squadra, capace di mettere in crisi l’anello debole dei rivali: il reparto arretrato.

Servirà il miglior Insigne, un Milik cinico sotto porta come non sempre ha dimostrato di essere e magari un Mertens a partita in corso in grado di sbrigliare le carte, per un ultimo canto del cigno da ricordare, prima di un addio annunciato a fine stagione.

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