Mancavano pochi minuti alle 10 di questa mattina quanto si è conclusa ufficialmente l’amministrazione Amitrano. Il presidente del consiglio comunale Franco Gallo e il consigliere di opposizione Alberto Robetti accompagnati dal consigliere Luigi Lo Sapio hanno protocollato il documento che ha sfiduciato il primo cittadino pompeiano, l’ormai ex sindaco Pietro Amitrano.

Fuori da Palazzo De Fusco, sede del Comune di Pompei, molti dei protagonisti di questo epilogo anticipato dell’esperienza amministrativa.

Da oggi Pompei è senza guida politica entro un paio di mesi le nuove elezioni, entro poche ore la nomina del commissario prefettizio che traghetterà la città alle urne.

Franco Gallo: Amitrano lontano dalle esigenze della città

“Un sindaco che non governa nessun processo, non è un sindaco che può amministrare una città come Pompei”. Così l’ex presidente del consiglio comunale Franco Gallo.

“Sono venute meno alcune modalità amministrative: mancanza di confronto con i consiglieri e tra la componente politica e amministrativa. Evidentemente Pietro Amitrano ad un certo punto – ribadisce Gallo – ha forse pensato che il sindaco fosse il ‘Duce’. Sarebbe stato necessario ripensare metodologicamente la guida del nostro comune. Purtroppo l’ormai ex sindaco, sino alla fine, non ha voluto prendere coscienza che c’era ormai una delusione nel rapporto con gli organi politici. Non ha mai difeso l’organo politico anche a fronte dell’apparato”. Gallo parla di una sorta di soggezione nei confronti della parte dirigenziale a discapito della politica. E allora la politica ha reagito con la sfiducia che oggi apre una nuova stagione elettorale per Pompei.

Il prossimo primo cittadino…

Il futuro è ormai diventato presente, al via da oggi, ma nei fatti erano in corso già da un po’, ufficialmente i confronti tra partiti e gruppi politici per ricercare intese di programma e soprattutto per individuare il futuro primo cittadino. “Il prossimo sindaco – ha continuato Gallo – dovrà avere certe caratteristiche che per me sono obbligatorie: diversamente io opterò per restare lontano da una politica che non rispecchia il mio modo di vedere.

Questa esperienza ci dovrebbe dire tanto. C’è necessità di un sindaco forte, determinato che non abbia paura e che sappia affrontare tutte le criticità della città al fianco dei cittadini. Uno che sbatti il pugno sul tavolo, magari anche poco simpatico e soprattutto un sindaco che stia sul territorio e che segua i progetti, anche i più piccoli che poi sono i più sentiti dalla gente, e li porti al temine, vedi l’eterna incompiuta piazza Schettini”. In sintesi: se non hai un comune sentire, se non senti tuo il paese che amministri non potrai mai operare bene.

“Per me – ha concluso Gallo – dovrebbe proprio essere vietato fare il sindaco di un paese in cui non si vive. E questa dicotomia è stata sempre visibile nel comportamento di Pietro Amitrano. Inoltre, sono del parere, che i sindaci mai debbano essere scelti tra persone che svolgano un’attività di natura privatistica. Bisogna avere una visione complessiva di come funziona la pubblica amministrazione”.

Amitrano: “Per ora prendo atto della sfiducia da parte del PD, tra qualche giorno dirò la mia”

Verso le 11, Pietro Amitrano ha lasciato il palazzo di città senza rilasciare dichiarazioni ma annunciando a breve un comunicato stampa nel quale saranno chiare le proprie ragioni sulla sfiducia “pilotata” che oggi riporta, ad appena due anni e mezzo dall’ultima tornata elettorale, la città alle urne.

Pasquale Cirillo

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