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Coronavirus, attenzione alle bufale a Terzigno: il caso dell’audio della donna su WhatsApp

Coronavirus: in tempi di crisi grave come quella che anche il nostro Paese sta purtroppo attraversando, si moltiplicano sul web, sui social e sulle app di messaggistica istantanea gli allarmismi in merito all’epidemia proveniente dalla Cina. È di queste ore una polemica strana e preoccupante proveniente da Terzigno. Su alcuni gruppi di WhatsApp sarebbe arrivato un messaggio audio che in molti hanno ricondotto a “la moglie del sindaco di San Giuseppe Vesuviano”. Nel messaggio la donna parlerebbe di un “caso sospetto”, ovvero di una persona probabilmente contagiata dal virus proveniente dalla Cina, registrato proprio a Terzigno.

Coronavirus, a San Giuseppe Vesuviano scuole chiuse

In poco tempo si è scatenato il panico. È bene chiarire che nel territorio vesuviano, specie in località come San Giuseppe Vesuviano e, appunto, Terzigno, è alta la presenza di cittadini cinesi in quanto legati ad attività commerciali come dirigenti o come manodopera. Il sindaco di San Giuseppe Vesuviano Vincenzo Capuano, infatti, per precauzione, ha emanato un’ordinanza con cui ha chiuso le scuole fino al 28 febbraio prossimo.



Attenti a non diffondere notizie false”

Tornando al caso del messaggio audio, seguito della sua diffusione, è dovuto intervenire anche il sindaco di Terzigno Francesco Ranieri ma non con un’ordinanza bensì con un’ammonizione: “Attenti a non diffondere notizie false. Non esiste nessun caso”. Poche ore prima Ranieri aveva postato su Facebook: “Se avete notizie di cittadini di qualsiasi nazionalità rientrati dalla Cina prima che siano decorsi 14 giorni va allertato il Dipartimento di Prevenzione Uopc presso San Gennarello di Ottaviano. Anche se la comunicazione dovesse arrivare al Distretto sanitario, verrà subito allertato il Dipartimento per la Sorveglianza Attiva”.

Occhio alle notizie false

Anche la redazione de il Gazzettino vesuviano raccomanda a tutti di non diffondere notizie false e di attenersi agli organi ufficiali, a media qualificati e ad istituzioni sanitarie per restare informati in merito all’emergenza in corso.



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