Anci, Antonio Decaro: Per il Covid-19 “comportamenti ed interventi omogenei”

il presidente Anci: "Non possiamo affrontare l’emergenza con provvedimenti adottati seguendo i rigidi paletti del federalismo regionale e delle autonomie locali"

Decaro anci

Il presidente dell’Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro nei giorni scorsi ha parlato di come fosse importante e necessario procedere all’assunzione di iniziative ed “interventi omogenei su territori di scala vasta”.

Il presidente dell’Anci ha inoltre mostrato la sua vicinanza alle indicazioni del ministro della Salute Roberto Speranza: “…Anche per noi sindaci, oltre che per i governatori, vale la sollecitazione del ministro Speranza a far riferimento al coordinamento unico nazionale con le regioni che è supportato dalle competenze scientifiche necessarie”.

Anche il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia, nella sua nota inviata al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome Stefano Bonaccini, al presidente dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) Antonio Decaro e al presidente dell’UPI (Unione Province d’Italia) Michele De Pascale, pone l’attenzione sul “…non assumere iniziative autonome e non concordate. La situazione di emergenza va, infatti, fronteggiata con comportamenti e interventi omogenei, in modo da rendere più efficaci le misure di contenimento…”.

Durante la riunione del coordinamento nazionale, avvenuta il 25 febbraio, dove erano presenti il premier Conte e tutti i presidenti delle regioni italiane, Decaro critica l’emanazione dei provvedimenti di presidenti di regione e sindaci e chiede di “sterilizzare”, limitatamente all’emergenza, i poteri dei sindaci.

Decaro afferma che l’emanazione di provvedimenti da parte di alcuni presidenti di regione e di alcuni sindaci, sono in controtendenza rispetto a quello che le competenze scientifiche della Nazione richiedono agli amministratori, quindi questo “crea solo confusione”.

“Gli epidemiologi invitano i decisori politici ad adottare comportamenti omogenei ed uniformi perché rischiamo di favorire un innalzamento pericoloso dell’allarme sociale e del panico conseguente”, specifica il sindaco di Bari.

“Non possiamo affrontare l’emergenza – continua Decaro – con provvedimenti adottati seguendo i rigidi paletti del federalismo regionale e delle autonomie locali”.

Il presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani annuncia quindi di aver chiesto di affidarsi “in modo responsabile, alle decisioni della cabina di regia, istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri sterilizzando, limitatamente all’emergenza, i poteri dei sindaci previsti dall’art.50 del Testo Unico Enti Locali e quelli dei Governatori stabiliti dall’art.32 della legge 833 del 1978 o, comunque, utilizzare schemi tipo di ordinanze regionali uguali per quelle aree territoriali che si trovano nelle stesse condizioni”.

Decaro dice ancora che è indispensabile “garantire la corretta informazione e contrastare la diffusione di notizie false”. Per il Presidente dell’Anci dunque sarebbe necessario inasprire anche “le pene per i reati di procurato allarme”.

Andrea Ippolito

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