Sedicenne ucciso a Napoli, parla il padre: “Il carabiniere voleva ucciderlo, lo voleva morto”

"Qualunque cosa abbia potuto fare, chi ha sparato lo voleva morto. Con gli occhi miei ho visto i due colpi di pistola che ha ricevuto: uno in pieno petto e l'altro dietro la testa"

sedicenne ucciso a napoli padre“Gli ha sparato dietro alla testa, mentre Ugo stava scappando. Voleva ucciderlo. Quello non è un carabiniere, ma un criminale, perché ha voluto uccidere mio figlio”. Ai microfoni di Fanpage.it ha parlato nelle scorse ore Vincenzo Russo, il padre di Ugo, il 16enne ucciso la notte del 1 marzo da un carabiniere fuori servizio durante un tentativo di rapina. L’uomo ha contestato duramente l’azione del militare che ha portato alla morte del figlio.

Io dico che chi ha sparato lo ha fatto per ammazzare deliberatamente mio figlio. – ha dichiarato poi l’uomo a Il Mattino – Qualunque cosa abbia potuto fare, chi ha sparato lo voleva morto. Con gli occhi miei ho visto i due colpi di pistola che ha ricevuto: uno in pieno petto e l’altro dietro la testa. (…) Ugo è stato giustiziato e adesso noi pretendiamo verità e giustizia. Ora chi ha sparato deve pagare.



Ugo era un ragazzo di 16 anni che non aveva mai avuto a che fare con la legge. A 16 anni aveva già fatto molti lavori: il muratore, il fruttivendolo, il barista. Da quando aveva lasciato la scuola si industriava al meglio, ma sempre onestamente. Ora potranno dire che siamo delinquenti, ma io i miei vecchi conti con la giustizia li ho chiusi dal 2004. Andiamo avanti con il reddito di cittadinanza e con una borsa lavoro. I miei figli sono persone oneste, mai un richiamo dalla scuola”.



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