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Covonavirus, positiva anziana di Pompei. Primo morto in Campania a Caserta

E’ una donna, 71enne residente a Pompei, in primo caso di coronavirus ad Eboli.  I test analizzati dall’ospedale Cotugno sono risultati positivi al Covid-19. La conferma è giunta nel pomeriggio.

La donna era stata ricoverata in un altra struttura ospedaliera sempre di Eboli per un intervento all’anca. I sintomi presentatisi dopo l’operazione erano quelli della polmonite. Ieri il ricovero, in serata, all’ospedale di Eboli dove subito era stato effettuato il tampone per verificare se fosse positiva al coronavirus. Oggi la conferma della positività al coronavirus.

Intanto c’è da registrare il primo decesso in Campania, in provincia di Caserta. La prima vittima campana del Covid-19 è un 46enne Giuseppe Buonagurio, residente a Mondragone, deceduto ieri all’ospedale San Rocco di Sessa Aurunca. L’uomo era un malato cronico, affetto da varie patologie, cardiopatico, soffriva anche di problemi epilettici che gli causavano crisi respiratorie oltre ad essere anche diabetico: per tali patologie spesso era costretto a raggiungere il Pronto Soccorso.



Dopo il decesso era stato deciso di effettuare il tampone per il coronavirus. Per verificarne la positività il test era stato inviato anche in questo caso a Napoli al Cotugno, unico laboratorio certificato nella regione. Oggi la conferma della positività.

Posti in quarantena i medici e il personale sanitario venuto in contatto con il 46enne, così deciso dalla direzione generale dello stesso ospedale casertano. Anche i familiari dell’uomo sono stati posti in quarantena.

Il vescovo di Caserta, Angelo Spinillo in una nota che integra il comunicato diffuso a livello nazionale dalla Cec parla di Chiese aperte ma con numerose limitazioni per i fedeli fino al prossimo 15 marzo. “Si tolga l’acqua dalle acquasantiere e si eviti il segno di pace. Si conservano le celebrazioni liturgiche domenicali avendo l’accortezza di chiedere ai fedeli di rispettare gli spazi opportuni, ricordando le possibilità offerta dai Media e comunque ricevendo la comunione sul palmo della mano. Anche per i matrimoni ed i funerali, nelle modalità opportune, si incoraggi solo la partecipazione dei familiari più stretti.

Non si neghi la comunione agli anziani o ammalati“.



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