La scelta era obbligata, ma la UEFA l’ha fatto soltanto oggi. Champions League ed Europa League sono sospese a data da destinarsi per via della diffusione del contagio del Covid-19. Inspiegabile il ritardo di questa decisione. Si è atteso che arrivassero le positività dei calciatori per rinviare le partite, dopo aver fatto disputare incontri come se non stesse succedendo nulla.

La UEFA fino a ieri ha permesso le porte aperte

Fino a ieri le due competizioni internazionali si sono giocate regolarmente, con alcuni match addirittura a porte aperte. I due ottavi di Europa League Basaksehir-Copenaghen e Rangers-Bayer Leverkusen e soprattutto l’ottavo di Champions Liverpool-Atletico Madrid, con un pubblico di oltre cinquantamila persone, hanno avuto la presenza dei tifosi negli impianti. Incredibile la leggerezza adottata dai club e dal massimo organo sportivo d’Europa.

Positivo giocatore del Chelsea

È notizia di oggi la positività del giocatore del Chelsea Hudson-Odoi. Il contagio dell’attaccante è il secondo che colpisce una squadra impegnata nelle coppe europee, dopo quello di Rugani comunicato nella serata di mercoledì.

La Premier prima decide di continuare, poi lo stop

La Premier League fino a ieri sera aveva confermato la volontà di disputare regolarmente le proprie giornate di campionato con l’ingresso consentito ai tifosi. Questo nonostante fosse stato accertata la positività al Coronavirus da parte di tre membri della rosa dei Leicester e dell’allenatore dell’Arsenal Mikel Arteta. Ma oggi la Football Association ha annunciato il rinvio di tutte le gare in programma in Inghilterra.

Ferme anche Ligue 1 e Bundesliga

Stop immediato anche per la Ligue 1 in Francia, mentre la Bundesliga in Germania ha deciso di andare avanti a porte chiuse per questo weekend per poi sospendere tutte le attività sino al 2 aprile. Meglio tardi che mai…

Si era tanto criticato il tira e molla che si è visto in Italia per decidere se fermare o meno la Serie A. Ma è evidente che le altre nazioni, che spesso sono presi come esempio di competenza e avanguardia, non siano poi così più lungimiranti rispetto all’Italia.

Salvatore Emmanuele Palumbo

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