Il pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo è attivo e funzionante. È stato chiuso per 10-15 minuti per ragioni di ordine pubblico a causa dei flussi notevoli divenuti ingestibili. Ha riaperto non appena la situazione si è normalizzata con l’ausilio delle forze dell’ordine. Il flusso sempre più elevato di pazienti è consequenziale alla chiusura del pronto soccorso a Torre del Greco e Boscotrecase.

Adottate misure e accorgimenti per fronteggiare in modo ancora più confacente l’imminente emergenza. Il pronto soccorso del nosocomio stabiese è stato diviso in due unità, perfettamente separate e isolate l’una dall’altra. Una di esse preserva le sue caratteristiche di pronto soccorso a tempo pieno, l’altra è adibita all’accoglienza di pazienti registrabili come “casi sospetti”, con un filtro all’ingresso per garantire lo smistamento dei casi in oggetto, mediante l’ausilio di due pattuglie della polizia municipale.

È odierna la notizia di un paziente, non stabiese, il cui tampone ha dato esito positivo al coronavirus (Covid-19) sempre nell’ospedale San Leonardo. L’infetto è stato trasferito all’ospedale di Boscotrecase per le cure di cui necessita il caso, in attesa di valutare se sia doveroso un ulteriore trasferimento in altra sede ospedaliera. Sono attualmente presenti al San Leonardo altri 4 casi sospetti, sempre non stabiesi, per i quali non si conoscono ancora i risultati dei tamponi.

E mentre tutta l’Italia si stringe in un abbraccio virtuale attorno a infermieri, medici, operatori del 118, che sin dall’inizio sono stati in prima linea in quest’emergenza sanitaria senza precedenti che sta sconvolgendo il nostro paese, lasciando una scia di morti e contagiati più o meno gravi, al nosocomio di Castellammare gli addetti ai lavori sono costretti, loro malgrado, a dover operare senza alcuna dotazione di sicurezza
Lo hanno denunciato, già nei giorni scorsi, gli infermieri dell’ospedale stabiese che si sono rivolti ai sindacati per far sentire il loro grido di aiuto e veder riconosciuti diritti basilari e necessari in questa pandemia. Una preoccupazione legittima non solo per se stessi e le loro famiglie, ma anche per tutti coloro che potrebbero rivolgersi alla struttura ospedaliera per eventuali problemi di salute.

A farsi portavoce dei suoi colleghi il responsabile della sicurezza dell’ospedale Raffaele Amodio, egli stesso infermiere del pronto soccorso del San Leonardo – “Siamo in prima linea con e come i medici e gli operatori sanitari in questo momento di emergenza sanitaria – ha sottolineato Amodio – e vogliamo poterci tutelare e far sì che il nostro lavoro non risulti essere pericoloso per le nostre famiglie”.

Persone in trincea, dunque, esposte al contagio, nell’ approssimarsi di quelle che sono previste come le ore e le settimane del picco epidemiologico. Non ci resta che sperare che la situazione possa risolversi al più presto e che tutti gli operatori possano essere forniti dei dispositivi di protezione a garanzia della propria ed altrui salute.

La situazione campana è già di per sé complicata perché ci si possa permettere di “rischiare”.

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