Le farmacie italiane, rimaste aperte anche dopo l’ultimo dPCM del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, presentano, attraverso il presidente di Federfarma Marco Cossolo, le difficoltà gestionali derivanti dall’emergenza Covid-19.
Le problematiche principali riguardano, come spiega lo stesso Cossolo all’edizione delle 13.00 del TG5 di ieri: la “messa in sicurezza degli operatori in farmacia” perché – come dice – “mancano le mascherine”.
Si è predisposta allora un’azione di prevenzione con “delle barriere in plexiglass” sul banco e si è chiesto alle autorità di poter fare il servizio a battenti chiusi.
Queste attività di prevenzione, all’interno delle farmacie, si svolgerebbero su base volontaria, previa autorizzazione delle autorità competenti laddove non si possono garantire le condizioni di legge”, specifica il Presidente di Federfarma.
Mentre invece a Federfarma channel si è parlato dei numeri verdi attivi per la consegna domiciliare dei farmaci e della distribuzione delle mascherine, che verranno messe “a disposizione gratuita di tutti i colleghi”, spiega sempre Cossolo.
La Federfarma però parla anche della “trincea delle farmacie italiane”, proprio perché esposte con il proprio personale ad eventuali contagi durante le ore di lavoro.
Alla trasmissione Coffe Break su La7, il presidente Federfarma ha ringraziato tutti i colleghi per il “lavoro eccezionale” riconosciuto da “cittadini e istituzioni” ed ha posto anche un’altra problematica: la “scarsità di gel disinfettanti”.
Anche in questo caso però si è predisposta un’azione temporaneamente risolutiva, infatti “in collaborazione con la SIFAP” si è allestito “il preparato direttamente in farmacia evitando l’impennata dei prezzi”.
Cossolo ricorda inoltre il grande lavoro di informazione e rassicurazione di tutti i farmacisti in questi giorni di emergenza Covid-19: “E’ imponderabile il numero di persone che non sono arrivate in pronto soccorso perché stoppate e filtrate dai farmacisti”.
Andrea Ippolito