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Infermieri e farmacisti. Assenza di tutele in caso di contagio

infermieri e farmacisti

In una nota, gli infermieri in prima linea, facenti parte della Federcontribuenti, denunciano preoccupati un aspetto drammatico che si sta palesando in questo momento di emergenza: ”Non stanno assumendo dalle graduatorie che hanno, ma stanno facendo bandi per liberi professionisti che non hanno la malattia. Negli ospedali scarseggiano i mezzi di protezione e la possibilità d’infettarsi è alta”.

Tutti i bandi comparsi finora, cercano liberi professionisti per i reparti Covid.

I liberi professionisti non hanno alcuna tutela in caso di contagio, se ne cerca un altro.

Nel bando si specifica che finita l’emergenza finisce la collaborazione, per cui dopo li si lascia a casa. La stessa denuncia arriva dai farmacisti. Si uniscono alla denuncia anche la categoria dei farmacisti

Infermieri

Anche le interinali cercano personale per la terapia intensiva solo per la fase di emergenza, ”si teme una speculazione; li passeranno in seguito agli ospedali pubblici guadagnandoci. Abbiamo chiesto ad ENPAPI quali tutele ci aspettano. Nessuna risposta”.

Negli avvisi pubblici per l’ingaggio di infermieri professionisti è previsto un compenso pari a 30 euro onnicomprensivo.

La Federcontribuenti in queste ore sta sensibilizzando le forze politiche locali e nazionali: ”il Covid-19 è una emergenza che riguarda tutti, non solo determinate categorie di persone e lavoratori. Tutti hanno diritto alla stessa tutela, tutti hanno diritto di godere la massima copertura in caso di contagio e quindi di sicurezza sui luoghi di lavoro. Chiediamo ai sindacati di categoria e alla stessa Enpapi una risposta immediata e certa”.

Farmacisti

I farmacisti collaboratori, che costituiscono i 2/ 3 della forza lavoro delle farmacie del territorio nazionale, stanno svolgendo in questi giorni un ruolo fondamentale per la tutela della salute del cittadino e l’accesso alle terapie.

”Purtroppo molti farmacisti collaboratori stanno lavorando in assenza delle tutele necessarie quali i dpi, contro il rischio di contagio dal coronavirus. Ricordiamo che la dotazione dei lavoratori dei DPI appropriati ai rischi individuati è un obbligo del datore di lavoro rimarcato dal D.Lgs. n.81/2008, art. 18, comma 1, lettera d), che deve: “fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale”.

Allo scopo di evitare il diffondersi del COVID-19, a tutela dei farmacisti e della cittadinanza tutta, chiediamo che vengano immediatamente adottate misure di contenimento, quali lo svolgimento dell’attività a battenti chiusi”.

Per questo il comitato no Enpaf e moltissimi farmacisti in questi giorni stanno chiedendo l’obbligo dell’esercizio a battenti chiusi a tutela della salute dei farmacisti e dei cittadini stessi.

Conclude la Federcontribuenti: “è dovere di tutte le compagini, politiche, sindacali e gli Enti coinvolti, farsi carico della responsabilità civile e sanitaria nei confronti dei propri rappresentati. L’emergenza deve quindi garantire a tutti i lavoratori la massima sicurezza sui luoghi di lavoro e le tutele legali in caso di contagio. Infermieri e farmacisti come i gli stessi medici non possono diventare i sacrificabili in questa emergenza sanitaria mondiale”.

da federcontribuenti.it

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