La settimana scorsa la Commissione Europea ha istituito un programma per raccogliere attrezzature mediche per questa crisi ed emergenza Covid-19.
La raccolta verrà fatta attraverso il rescEU (la Protezione Civile europea ed operazioni di aiuto umanitario).
La “RescEU“, creata nel 2019, fa parte del meccanismo di protezione civile dell’UE necessario per la cooperazione tra i paesi dell’Unione Europea.
In questo modo l’UE, nel caso di sovraccarico delle capacità nazionali, può assistere direttamente gli Stati membri colpiti da catastrofi.
L’obiettivo dunque è acquistare ventilatori, mascherine e le altre attrezzature mediche necessarie, affinché gli ospedali di tutta l’Unione Europea siano riforniti.
Sarà fondamentale la rapidità di azione, considerata la limitata disponibilità degli ospedali all’interno degli Stati membri in questo momento storico.
Sul tavolo ci sono circa 50 milioni di euro per la terapia intensiva, i ventilatori, respiratori, i dispositivi di protezione personale (mascherine), necessari per proteggere gli operatori sanitari e contribuire a rallentare la diffusione del virus.
Gli Stati faranno un accordo per gli appalti congiunti non solo per il materiale dedicato ai DPI e della terapia intensiva, ma anche per l’acquisto di articoli necessari per i test sul coronavirus.
Pascal Canfin, Presidente della Commissione parlamentare, ha commentato la proposta della Commissione per l’ambiente, la salute pubblica e la sicurezza alimentare, puntualizzando che l’Europa “ha preso diverse decisioni storiche” per contrastare il COVID-19, comprese quelle legate all’economia dell’UE.
“Non lo diciamo abbastanza – ha spiegato Canfin – e non lo diciamo abbastanza forte. L’Europa sta facendo tutto il possibile per salvare vite umane”.
Va detto che il meccanismo di protezione civile dell’UE ha già salvato i cittadini dell’Unione europea in passato, quando si è dovuto far fronte a terremoti, uragani, inondazioni e incendi boschivi.
“Ora, per la prima volta, stiamo usando i fondi dell’Unione Europea per sostenere gli sforzi degli Stati membri per combattere il virus, assicurandoci di avere le attrezzature mediche e protettive di cui abbiamo bisogno. È la solidarietà dell’UE in azione”, aggiunge ancora il Presidente della Commissione parlamentare.
Ma Canfin ci tiene a precisare anche che questa crisi Covid dimostra quanto sia importante disporre di “mezzi sufficienti per soddisfare le esigenze” del programma del meccanismo di protezione civile dell’UE dopo il 2020, come d’altronde è stato richiesto dal Parlamento.
Andrea Ippolito
