Se ne parla da tempo. Una App scaricabile gratuitamente dallo store di Apple o Google, che possa monitorare e ricostruire gli spostamenti delle persone contagiate. Un esperimento già avviato ed in uso in Cina e nella Corea del Sud, dove tutti i cittadini hanno installato sul proprio smartphone una App che in modo anonimo visualizza gli spostamenti dei contagiati e dei loro contatti.



La situazione

Ogni giorno sui nostri cellulari vengono raccolte una miriade di informazioni personali, talvolta anche in maniera inconsapevole da parte dell’utente. La possibilità di poter sfruttare questa banca di raccolta dati potrebbe rivelarsi di grande utilità in un momento storico in cui ogni azione e ogni misura per il contenimento del contagio va presa in considerazione e valutata con attenzione. E così anche il nostro Ministero per l’Innovazione in sinergia con quello della Salute, con l’Istituto Superiore di Sanità e all’Oms ha lanciato una call, un invito, rivolgendosi alle società di comunicazione digitale, agli enti di ricerca e a soggetti pubblici e privati,  presenti sul territorio italiano, affinché sottopongano al governo App efficaci, in grado di rintracciare e monitorare gli spostamenti dei cittadini. «Abbiamo chiesto al settore del digitale di proporre idee e progetti che abbiano già avuto un impiego» . Ha spiegato il ministro Paola Pisano, che ha aggiunto: «Si tratta di App, ma anche di strumenti di analisi dei dati e di telemedicina. C’è una difficoltà nella raccolta e nell’utilizzo delle informazioni. Eppure prendere decisioni partendo dai dati è fondamentale – ha aggiunto il ministro – anche perché sono poi gli unici che possono dire se la scelta è stata quella giusta».

Come hanno operato altri Paesi in emergenza su questa tematica

Poter mappare i contagiati di Covid-19, ricostruirne il percorso e le frequentazioni è quanto si auspica anche Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità. «Va bene aver chiuso fabbriche e uffici, ma bisogna adottare il metodo coreano per rintracciare e isolare i positivi. Anche mappando gli spostamenti con il Gps dei cellulari» e portando ad esempio proprio la Corea del Sud, aggiunge qui «hanno effettuato test rapidi ed estesi, ma mirati, utilizzando la mappa degli spostamenti di ciascun positivo accertato, ottenuta utilizzando il Gps dei cellulari. Così sono riusciti ad individuare e a isolare i soggetti a rischio. Poi hanno utilizzato le informazioni caricando le App che hanno consentito ai cittadini di individuare le aree di maggior transito di potenziali contagiati, così da evitarle o adottare il massimo delle precauzioni. Una strategia efficace che ha consentito di ridurre molto la crescita della curva epidemica».

Una corsa contro il tempo, dunque, quella del nostro Governo, che prova ad attuare ogni intervento possibile al fine di arginare l’emergenza coronavirus, anche con l’ausilio di supporti tecnologici.


Le soluzioni sottoposte al vaglio degli esperti

Saranno gli esperti individuati con l’articolo 76 del decreto Cura Italia a vagliare tutte le offerte pervenute cercando di scegliere quella meglio rispondente alle esigenze e alle finalità richieste. «C’è una grande ricchezza di idee fra le proposte che sono arrivate per l’iniziativa Innova Italia, che si rivolge a tutte le realtà in grado di fornire tecnologie utili per la prevenzione, la diagnostica e il monitoraggio del coronavirus». Ha parlare è Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute e rappresentante italiano all’Oms. Il ministro dell’Innovazione ha già firmato il decreto per i gruppi di lavoro che da domani si riuniranno per il kick off, che dovrà portare a una sintesi che sarà consegnata al Presidente del Consiglio.

Una mobilitazione del settore che con celerità ha risposto all’appello del ministro. Circa 60 le proposte ora al vaglio degli esperti.

Tuttavia l’ipotesi di una App che sia in grado di monitorare e tracciare movimenti e le frequentazioni dei cittadini solleva inevitabilmente dubbi riguardo lo spinoso tema del diritto alla privacy.  Molti, tra politici, docenti di diritto e governatori si sono già espressi in merito, ricordando come in questo momento il bene comune richieda enormi sacrifici, che potrebbero intaccare anche i diritti dei singoli. «Siamo in guerra e bisogna rispondere con tutte le armi che abbiamo» ha asserito ancora Rezza. Dello stesso parere il governatore della Lombardia, Attilio Fontana che aveva dichiarato «Io sono dell’opinione che quando si va in guerra si possono superare anche delle leggi che è giusto che ci siano in tempo di pace. Viva la legge sulla privacy ma in questo momento, se anche in qualche aspetto ci può essere una violazione per sconfiggere il virus, io sarei comunque favorevole all’utilizzo della App».




Il garante per la privacy Antonello Soro si è già espresso in merito sostenendo che l’interesse collettivo e l’emergenza sono prioritari. Ma il problema resta ed andrà valutato con attenzione perché non vengano lesi quei diritti così duramente conquistati.

Il lavoro degli esperti impegnati a valutare le proposte di progetto giunti al Ministero, dovranno tenere in considerazione anche «l’ efficacia e rispetto della privacy, che è possibile e necessaria», ha fatto sapere, inoltre, Walter Ricciardi.

Alle sue considerazioni si associa anche Ruben Razzante, docente di diritto dell’Informazione all’Università Cattolica di Milano che ha affermato «Si possono usare le App per monitorare e combattere più efficacemente la diffusione del coronavirus, anche preservando uno zoccolo duro di riservatezza rispetto alle nostre abitudini e frequentazioni, al nostro sentire, alle nostre opinioni» ed ha poi aggiunto «Occorre però chiarire che per introdurre misure così invasive è necessaria l’emanazione di una legge ordinaria o, vista l’urgenza, di un decreto legge, sul cui contenuto coinvolgere comunque fin da subito il Parlamento».

Un punto sul quale il Governo dovrà lavorare per garantire ogni azione a garanzia della salute pubblica, nel rispetto comunque di quelli che sono i diritti personali di ogni individuo e cittadino italiano.



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