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Vincenzo Spadafora: “400 milioni allo sport di base, lo sport non è solo il calcio”

serie a

In questi giorni abbiamo assistito al botta e risposta tra il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ed i vertici della Lega Calcio, che ci hanno tenuto a ricordare i “numeri” del calcio italiano.

Sono seguite a ruota le parole di Damiano Tommasi, presidente dell’AIC (Associazione italiana calciatori) che all’Ansa ha detto: “Dopo le parole del ministro Spadafora la preoccupazione che si chiudano qui i campionati c’è: occorre quindi porsi il problema della chiusura della stagione da un punto di vista sportivo, dei contratti, insomma formale”.



Il Ministro infatti aveva annunciato in un’intervista al quotidiano La Repubblica, riferendosi alle squadre di calcio di serie A, che “nulla sarà più come prima“, inoltre che “hanno già sbagliato quando era il momento di fermarsi”.

Spadafora ha continuato dicendo di voler “prorogare per tutto aprile il blocco delle competizioni sportive di ogni ordine e grado” oltre ad estendere “la misura agli allenamenti”, sui quali il governo italiano non era intervenuto perché era ancora prevista l’Olimpiade di Tokyo.

Lo sport non è solo il calcio e il calcio non è solo la Serie A. Destinerò un piano straordinario di 400 milioni allo sport di base, alle associazioni dilettantistiche sui territori, a un tessuto che sono certo sarà uno dei motori della rinascita”, afferma in maniera decisa il Ministro dello Sport.

“Dal calcio di Serie A – continua Spadafora – invece mi aspetto che le richieste siano accompagnate da una seria volontà di cambiamento: le grandi società vivono in una bolla, al di sopra delle loro possibilità, a partire dagli stipendi milionari dei calciatori. Devono capire che niente dopo questa crisi potrà più essere come prima“.

La Lega di serie A dal canto suo ha risposto presentando i numeri del calcio italiano, si parla infatti di oltre 32 milioni di appassionati seguono lo sport nazionale. La lega lo definisce “un fenomeno sociale ed economico”, uno sport che dà lavoro a “più di 300mila persone generando l’1% del PIL nazionale”.



La Lega specifica ancora che ogni anno vengono prodotti circa 3 miliardi di euro di ricavi totali, ai quali segue un indotto di 8 miliardi, “oltre ad una contribuzione fiscale e previdenziale di 1 miliardo di euro”.

Nella risposta del mondo del calcio si chiarisce anche il sostegno dato in questi anni al settore giovanile, quindi: 93 milioni destinati nel primo anno della sua fondazione (2010), per passare agli “oltre 130 milioni che saranno versati al termine dell’attuale stagione”.

Il presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino ha poi aggiunto: “Con riferimento alle odierne affermazioni del ministro dello Sport Spadafora, ritengo non sia il momento di fare polemiche e demagogia, i numeri sopra riportati parlano da soli e non serve aggiungere altro per evidenziare il ruolo della Lega Serie A a sostegno del calcio di base e indirettamente di tutto lo sport italiano”.

Andrea Ippolito

 

 

 

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